Le note della melodia di Coraline varcano il muro del suono dell’Istituto comprensivo Lucatelli di Tolentino: la band italiana più in voga del momento per originalità e straordinaria capacità emozionale offre un testo poetico a tutti gli effetti, frutto di una sensibilità unica, che ha trovato ampio respiro in un’attività didattico-laboratoriale sui generis. Dalla sensibilità e dalle speranze negate da un fato avverso della Silvia di un certo Giacomo Leopardi si è passati, dunque, alla Coraline dei Maneskin; dal forte sentire della canzone libera di uno dei poeti più rappresentativi del Romanticismo italiano alunni e alunne del Lucatelli si sono rifugiati nel porto sicuro di un testo ricco di spunti, sia retorico-metrici, propri della poesia sia di carattere inferenziale, ricercando significati altri negli spazi lasciati vuoti dalle parole scritte nero su bianco.
Ed ecco la magia della Scuola, che stimola la motivazione dei discenti lungo il filo conduttore invisibile di sentimenti che non hanno età ed ai quali talvolta ragazzi e ragazze non sanno dare un nome. Muovendosi quindi tra figure retoriche di significato, quali similitudini, metafore, iperboli e questione più squisitamente ritmiche, alla ricerca di sillabe metriche ed accenti tonici, i protagonisti di questo entusiasmante laboratorio hanno appreso, interiorizzando il vero significato della scrittura, il potere disarmante di una parola o di un intero enunciato, identificandosi in taluni aspetti offerti dal testo.
La purezza e la fragilità di Coraline, la sensibilità di questa giovane donna che fatica ad esternare il proprio essere e la propria interiorità , che comportano la risoluzione ultima di chiudersi dentro i muri di un castello talmente potenti tanto che niente potrà più colpirla, hanno fatto breccia nel cuore dei giovani, che vivono la socialità in maniera talvolta problematica e burrascosa; sono ragazzi che, per essere accettati dal gruppo dei propri pari, mostrano un’immagine simulata, non autentica di sé; sono vite ancora inesperte che, come ci insegna D’Avenia, “faticano a rompere quel seme che per germogliare deve spaccarsi per forza!” Ed ecco, allora, scaturire disturbi dell’alimentazione, desiderio di scomparire, perché la dicotomia può rivelarsi davvero insostenibile, distruttiva. Di qui, non poteva mancare un riferimento alla novella “La carriola” di Luigi Pirandello, laddove la morale borghese costringe un autorevole e distinto personaggio del suo tempo ad indossare una maschera per assecondare le aspettative degli altri ed a cimentarsi in un gesto a dir poco rivoluzionario, come “giocare a fare la carriola” con il proprio amico a quattro zampe, per rimanere ancorato al desiderio di autenticità e coerenza con il proprio io.
A coronamento di un simile percorso emozionale, l’accento sull’esibizione dei Maneskin sul palco di Sanremo, da cui si è compreso che anche Coraline, come la Silvia di Leopardi, fa parte della vita di chi ha scritto e musicato la canzone: sconvolgente e al tempo stesso comprensibilissimo, dal momento che una poesia nasce sempre da un’autentica emozione, come afferma Donatella Bisutti, celebre poetessa e traduttrice italiana. La tecnica, da sola, non basta! Ci vuole il cuore, in ogni situazione!
Sempre!