Il liceo artistico “Cantalamessa” riflette sulla violenza sulle donne con un progetto che ha reso studenti e studentesse protagonisti. Sono gli studenti e le studentesse delle classi 3° e 4°D a raccontare la loro esperienza.
«Il 19 luglio 2019 è finalmente uscita in Italia la legge n.69 denominata Codice rosso a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze per atti persecutori e maltrattamenti.
Ma se andiamo a verificare qualche recente indagine statistica sull’argomento, con grande amarezza si può constatare che il numero di donne vittime, non solo in Italia ma in tutto il mondo, è sempre troppo alto.
Non passa giorno che non ascoltiamo alla televisione o leggiamo sui giornali fatti di cronaca riguardanti l’omicidio di giovani donne, madri, figlie che sono state strappate ingiustamente alla loro vita.
E allora per dichiarare lo sdegno, per ridare voce a coloro alle quali è stata tolta la voce e la propria identità, a scuola, la docente di lettere Roserita Calistri insieme alla regista ed educatrice teatrale Fabiana Vivani , le docenti di Audiovisivo e multimediale Valentina Baldelli, Cristiana Torresi, Mariangela Malvaso e i professori Chiara Natalucci e Silvio Baiocco ci hanno proposto, dopo alcuni momenti di lettura e di riflessione, di realizzare scatti fotografici, video, e testi poetici e musicali sul tema.
«Il coinvolgimento degli allievi e delle allieve – afferma la prof Calistri – in questi lavori è stato straordinario. Dopo le letture di testi di poetesse italiane, come Alda Merini, Dacia Maraini, o afgane, come Nadia Anjuman, e la visione di video davvero terrificanti, riguardanti la violenza inaudita sulle donne afgane, troppo dimenticate, è scattato nei ragazzi un profondo desiderio di manifestare, in modi originali e diversi, la propria sensibilità e voglia di sostenere la lotta per il rispetto umano e di genere. Da docente, credo che questo sia il miglior modo di insegnare cittadinanza attiva, contribuendo alla formazione di uomini e donne di un futuro ormai prossimo».
«Il progetto – afferma la professoressa Torresi- ha avuto un riscontro positivo negli alunni e ha visto una partecipazione particolarmente attiva soprattutto nei ragazzi che hanno affrontato la problematica in maniera sensibile e costruttiva. I lavori sviluppati sono stati svolti cercando un approccio introspettivo da cui si evince un coinvolgimento emotivo forte. Noi docenti delle discipline e del laboratorio audiovisivo e multimediale abbiamo visto nascere opere valide e di spessore creativo».
Afferma la regista Fabiana Vivani: «In questo progetto significativo, essenziale è stato il dialogo che si è sviluppato tra i ragazzi e noi figure educative, poiché trattare e sviscerare un tema così delicato ci ha portati a vivere momenti intensi e preziosi. Ad esempio, durante le lezioni, sono sgorgate poesie e riflessioni d’una profondità e partecipazione autentica da parte degli studenti, che ci hanno nutrito con il loro tatto e con la loro sensibilità. Come sempre, è stato fatto un grande lavoro dove la “relazione” è la cifra assoluta»
«Lavorare a questo progetto ha aiutato noi alunni e alunne ad avvicinarci all’argomento e a provare più empatia verso tutte quelle donne soggette a continue violenze fisiche e non. Abbiamo potuto sviluppare la nostra creatività interpretando queste violenze nelle loro diverse sfaccettature. Con simboli abbiamo mirato a trasmettere l’atrocità di queste ingiustizie. Speriamo di riuscire a raggiungere anche chi non è in primo luogo coinvolto. Le donne vittime di questi soprusi sono fiori a cui è stata stroncata la possibilità di germogliare di nuovo. E’ importante non restare in silenzio perché è la voce che ha il potere del cambiamento» spiegano Nikolas Taffetani, Sonia Giorgetti, Greta Morgese, Jasmine Desouza classe 3°D.
«Questo progetto ha fatto nascere in me molte riflessioni in particolare: alle donne viene sempre insegnato come proteggersi, ma agli uomini, che in genere sono gli aggressori, non viene insegnato a non compiere il male alle donne o agli altri» commenta Alexandra Dragulet 3°D.
«Sicuramente questo è un progetto che porta con sé un valore immenso, è sempre bene fare informazione su di un argomento così delicato, facendo partire il messaggio dai più giovani, gli stessi che hanno bisogno di essere sensibilizzati, affinché portino con sé per tutta la vita questo insegnamento» dice Maria Chiara Sancricca 4°D.
«Sono sorpresa da questo progetto perché onestamente è la prima volta che sento parlare dell’argomento a scuola invece che solo al telegiornale. E’ giusto sensibilizzare i giovani con tutti i metodi possibili» conclude Gaia Fraticelli 4°D
Tutti i video e le fotografie verranno pubblicate sulla pagina facebook del liceo artistico il giorno 25 novembre».