Reporter junior in azione alla scuola “Gigli” di Recanati. Ecco la loro intervista a Francesca La Mantia, autrice del libro “La montagna capovolta”.
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«Ricordate, voi siete il presente che sarà il futuro. Imparate a chiedere, a ragionare, a “rompere le scatole”».
Gli alunni e le alunne della V A della Scuola B.Gigli hanno incontrato nei giorni scorsi a scuola, in modalità on line, la scrittrice Francesca La Mantia, autrice del libro “La montagna capovolta”. Il romanzo, letto in classe in relazione al Progetto Lettura dell’ Istituto Comprensivo B.Gigli, affronta tematiche importanti, l’emigrazione, la tragedia di Marcinelle, l’emarginazione, la povertà, il dolore suscitando riflessioni e considerazioni che i ragazzi e le ragazze hanno discusso e condiviso con l’autrice. Francesca La Mantia si è lasciata intervistare ed ha interagito con gli alunni e le alunne che hanno parlato a loro volta delle proprie esperienze.
Qual è il tema che ti sta più a cuore?
«La mafia».
Cosa è importante per te?
«Osservare, riflettere, aiutare, denunciare. Non fermarsi mai all’apparenza, ma cercare la verità e ragionare con la propria testa».
Che tipo di romanzi scrivi?
«I miei romanzi sono una specie di documentari storici. Prima di scrivere mi informo, cerco notizie, chiedo, intervisto e ciò che viene letto risponde a verità».
Tu eri una rompiscatole?
«Sì, molto».
Ti piace ciò che fai?
«Sì, perché è importante sapere, conoscere e far conoscere fatti che nessuno sa o racconta, fatti a volte scomodi. Parlo di storie vere, vissute in prima persona o come testimoni. Non bisogna dimenticare gli avvenimenti importanti e non dobbiamo essere indifferenti a ciò che accade intorno a noi».
Sappiamo che lavori anche per il cinema e il teatro. Quale dei due preferisci?
«Senza dubbio il teatro perché ti fa entrare in un mondo immaginario e lo consiglio a tutti».
I ragazzi e le ragazze saranno sicuramente entusiasti di conoscere di persona Francesca La Mantia che presenterà il suo libro sabato 6 novembre al Museo dell’Emigrazione a Recanati.