Una mattinata all’insegna della scoperta e del divertimento: così gli alunni e le alunne delle classi prime dell’IIS Da Vinci di Civitanova hanno approcciato il mondo liceale grazie alle attività proposte dal progetto accoglienza. Tra pioppi secolari, timidi aironi e giochi di squadra si sono appena concluse le passeggiate all’insegna di natura e sport. La fattiva collaborazione tra i dipartimenti di scienze motorie e scienze naturali, oltre alla grande disponibilità dei gestori del centro sportivo “Moretti Village” (cui va il più sentito ringraziamento della scuola), ha regalato ai liceali una mattinata di scuola diversa dal solito, lontani dai banchi ma pur sempre impegnati in attività formative in linea con il Ptof della scuola.
Zaino in spalla e scarpe ben allacciate, dal 13 al 21 ottobre due classi al giorno hanno sperimentato il percorso che, partendo da via Mandela, raggiunge il tratto di pista ciclopedonale parallelo al fiume Chienti, risalendone il corso lungo la sponda destra per diversi chilometri. Alcune soste didattiche nei punti di maggior interesse naturalistico sono servite per focalizzare l’attenzione sugli ecosistemi attraversati e sui più evidenti elementi antropici del paesaggio. Non sono mancate le osservazioni sulle principali piante e animali rilevati nel corso della parte naturalistica della passeggiata, terminata con una meritata merenda nell’area di sosta del “Moretti Village”.
Il tempo di cambiarsi le scarpe e le attività sono riprese: pioppi e aironi, hanno lasciato il posto alle partite di basket, beach-volley e calcio, permettendo ai ragazzi e alle ragazze di fare sport in modo divertente, e ai docenti di osservare le dinamiche di gruppo e i comportamenti dei singoli.
«E’ soprattutto in contesti informali – si legge in una nota a cura del dipartimento di scienze motorie e del dipartimento di scienze naturali – Iis Da Vinci Civitanova – in cui si respira un clima più partecipativo e socializzante, che emergono con maggior evidenza elementi che non risultano così chiari in situazioni puramente formali (come nella classica lezione in classe).
Ciò ha permesso ai docenti di raccogliere preziose informazioni che serviranno sia per personalizzare gli interventi educativi/formativi, sia per cercare di gestire, in aula, in laboratorio o in palestra, eventuali situazioni critiche o momenti di difficoltà.
L’esperienza, sicuramente positiva visto anche il comportamento degli studenti e delle studentesse, è stata premiata anche dalle condizioni meteorologiche e sarà riproposta, con i miglioramenti del caso, nelle attività del progetto accoglienza che saranno programmate per le future classi prime».