di Francesca Marchetti
Se pensate che il lago Castreccioni a Cingoli sia speciale “solo” per l’incantevole paesaggio in cui è immerso, per l’isola a forma di cuore, per le passeggiate, per le sponde dove prendere il sole o per le tante attività che si possono fare immersi nella natura, forse dovete sapere che il lago accoglie anche tre “dee” della speranza. E non solo. Il suo fondale è ricco di tesori.
Le tre statue che poco tempo fa sono riemerse a bordo lago e che sono state immortalate in un post social da Cristina e Samuele della Baia di Popeye, da anni grandi sostenitori del territorio, fanno parte di un progetto realizzato nel 2014 dall’associazione Monsub di Jesi in collaborazione con Adriatica sub di Ancona.
«È un percorso pensato per ipovedenti e non vedenti, le tre statue erano poste a 8 metri di profondità, un po’ più distanti tra di loro rispetto a oggi, e collegate da corde alla madonnina e al presepe fissati sul fondale – spiega Domenico Alessandrini istruttore sub per disabili di Monsub – . Con l’Unione italiana ciechi di Ancona abbiamo deciso di fare l’installazione al lago di Castreccioli semplicemente perché era l’ideale, si trova praticamente a bordo lago così da rendere semplici le immersioni, i cambi ma anche tutte le pratiche di sicurezza. Nello scorso inverno sono riemerse per metà, una è caduta e l’abbiamo risistemata, poi sono tornate le piogge, ma un paio di mesi fa la siccità le ha riportate fuori dall’acqua».
All’inaugurazione del 2014 erano presenti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Consorzio che gestisce il lago di Cingoli che avevano sostenuto il progetto di solidarietà e sensibilizzazione.
«Il corso che organizzammo, “Scubafreeedom” era per i non vedenti ma in realtà era anche una “palestra” per sommozzatori subacquei, e così è rimasta fino al terremoto – continua Domenico – Dopo il rifacimento del ponte e le scosse, che hanno imposto di tenere meno acqua nel lago, le statue si sono avvicinate tra di loro e bisogna risistemare le cime appena tornerà il giusto livello del lago. Vista anche la curiosità generata dall’emersione delle statue contiamo di riprendere le immersioni presto. Intanto stiamo lavorando a progetti per disabili in carrozzina ma anche per riproporre il percorso con le sculture in altri bacini nel cratere, così diamo una mano anche al turismo».
Bello si ma anche tremendamente premonitore: dovrebbe farci riflettere di quando acqua manca a causa di questi cambiamenti climatici che portano siccità sempre più gravi e che mettono a rischio tutto l’ecosistema fluviale e non solo. Direi che c’è poco da festeggiare e molto da riflettere sui danni che stiamo provocando.