di Leonardo Luchetti
«Inseguire il progresso dell’astronomia e tornare a intrattenere e spiegare dal vivo». E’ questo il desiderio di Adrian Fartade, astronomo italiano con cittadinanza romena, che dal suo canale Youtube “link4universe” ha conquistato tutti, dagli appassionati di astronomia ai semplici curiosi. Il suo ultimo libro, “Come acchiappare un asteroide”, è uscito nel 2020.
Adrian Fartade è stato ospite di “Io desidero”, la maratona di costruttività e riflessione che anche quest’anno, nonostante le difficoltà del Covid, ha fatto sognare per la quinta volta, con 9 ore di intrattenimento scandite da 64 ospiti, uno più interessante dell’altro, e organizzate da Andrea Foglia, Paolo Nanni e Massimiliano Cascata.
Paolo Nanni ha riassunto brevemente il principio sul quale si fonda “Io Desidero”: «I ragazzi possono trovare una strada, costruirsi un futuro, grazie alla forza dei linguaggi espressivi che possono aiutare a superare tutti gli ostacoli della vita, comprese le dipendenze: sigarette, sostanze, dipendenze da lavoro, tutto si può fare da parte».
Nella prima serata abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare Adrian Fartade, divulgatore scientifico che si occupa di astronomia oltre che scrittore e attore, a lui abbiamo fatto questa domanda: “Cosa hai desiderato e cosa desideri?”
«Da piccolo non avevo le idee molto chiare, perché mi trovavo in difficoltà dato che non immaginavo come sarebbe stato il mondo e come sarei stato io da grande, – ha risposto Adrian Fartade – L’unica cosa che mi piaceva fare molto era viaggiare in posti nuovi, quindi possiamo dire che volevo fare l’esploratore, e questo mi ha portato a fare l’astronomo, perché i pianeti sono i posti nuovi per eccellenza. Con il tempo ho iniziato a salire sui palchi per fare il divulgatore e ora sono arrivato ai social, i più grandi palchi esistenti. Nella mia vita e nella mia carriera mi ci sono ritrovato, perché sin da piccolo facevo ciò che mi piaceva fare in quel momento, e fortunatamente il destino mi ha aiutato».
«Per questo tipo di lavoro, non potevo ispirarmi a qualcuno, perché nessuno lo ha mai fatto prima di me, ma soprattutto non lo faceva come lo faccio io, questo perché voglio essere disorientante per le persone, in modo che si incuriosisca no, gli spettatori non devono uscire con le idee chiare, ma con la sensazione di volerne sapere di più. Per il futuro vorrei continuare a fare quello che sto facendo ora, continuando a seguire il progresso dell’astronomia, e tornando ad intrattenere e spiegare dal vivo.»
Il debutto di “Io desidero” «L’arte e la bellezza come dipendenza»
Empatia, immaginazione e racconti A “Io Desidero” carrellata di esperienze
Torna “Io desidero” a Civitanova: tre giorni dedicati ai giovani