di Monia Orazi
Pennelli e colori, le voci allegre dei bambini e delle bambine che corrono e trasformano un muro grigio in un lungo racconto colorato: è il piccolo miracolo che si sta verificando in contemporanea a Muccia, nell’area Sae B di Pian Di Giove e nel campo profughi Bidi Bidi nel sud dell’Uganda. Artefice è un visionario ed allegro artista americano Max Freider, che ha ideato la fondazione Artolution, nata per portare il sollievo dell’arte nelle zone del mondo in cui vivere è molto difficile. Il progetto è stato organizzato dall’Abf foundation, la fondazione che porta il nome del tenore Andrea Bocelli, che ha donato la nuova scuola di Muccia ed ha anche organizzato un laboratorio musicale estivo, rivolto ai più piccoli. Il laboratorio di street art ha lanciato la sfida di riqualificare il muro di contenimento, che è retrostante l’area delle casette, con un murales lungo circa un centinaio di metri. Il lavoro, che terminerà domenica prossima, è iniziato sotto una brezza leggera, alla presenza di Veronica Berti Bocelli, vicepresidente dell’Abf foundation, della direttrice generale Abf Laura Biancalani, dei sindaci di Muccia Mario Baroni e di Sarnano Luca Piergentili, con il maestro Vincenzo Correnti che ha allietato la mattinata suonando diverse melodie al clarinetto.
La storia è stata inventata dai bambini e dalle bambine di Muccia e dell’Uganda in connessione digitale, ha raccontato Max Frieder: «La storia è divisa in capitoli, inizia con un uomo anziano che torna indietro nel tempo, capisce come è diventato anziano, mangiando bene ed educandosi e poi torna giovane, e infine bambino. Il ragazzo insieme a tutte le persone del mondo ripulisce il pianeta, capisce che deve prendersi cura di Madre Terra. Il pianeta ripulito si trasforma in libri e nel viso di una ragazza perché bambine e bambini devono avere le stesse opportunità e la stessa educazione, tutti insieme dobbiamo prenderci cura del mondo. I sei capitoli sono stati concepiti in comunicazione digitale tra i bambini di Muccia e dell’Uganda, si sono dati ognuno l’ispirazione per la parte successiva della storia. Quello che è interessante è che è la prima volta che succede nel mondo e che con il team di Artolution nel campo profughi in Uganda i bambini e le bambine stanno disegnando sulla stessa storia composta dai bambini e dalle bambine di Muccia. Ci saranno due murales nel mondo che raccontano la stessa storia».
Così Veronica Berti ha spiegato l’iniziativa: «Siamo a Muccia con un artista pazzesco Max Frieder, che ha fondato Artolution. I bambini imparano un po’ di inglese divertendosi, ma soprattutto si sfogano con il colore, cosa che onestamente manca tanto anche agli adulti e ci fa tornare un po’ bambini. Questo muro di contenimento dell’area Sae, è simbolicamente una cicatrice che viene non coperta, ma esaltata. Come tutte le cicatrici si vede che fanno parte di noi e ci fanno essere chi siamo. Max ha messo in comunione due paesi così lontani, l’Uganda e Muccia, due paesi così diversi, uniti da una cosa che è la stessa in tutto il mondo, noi vogliamo la felicità dei nostri bambini». Ha aggiunto Laura Biancalani, direttrice generale di Abf: «Sono cinque giornate di lavoro in cui coinvolgeremo non solo i bambini, ma tutta la comunità, tutte le famiglie, stanno arrivando i sindaci del cratere, Mario Baroni e Luca Piergentili, qualcuno del commissario, coinvolgeremo tutti in questo ponte che da Muccia arriva fino in Uganda per far vedere che il mondo è solo uno e che dalle ferite si riparte, si individuano i talenti, si arriva dove si vuole arrivare».
Sottolinea il valore di questa iniziativa per la comunità di Muccia, il sindaco Mario Baroni: «Abbelliamo con i colori questa zona dove ci sono le soluzioni abitative di emergenza, in cui vivono tante persone. E’ una zona che ci ricorda eventi tristi, le fasi del terremoto, l’emergenza, chi vive nelle Sae non ha più la casa. Questo è il momento per dare una visione diversa, che il mondo sta andando avanti, grazie alla creatività di questi bambini che stanno realizzando il murales insieme all’artista americano. Un grazie di cuore alla fondazione Bocelli, che non solo ci ha donato una bellissima scuola ma ci segue durante tutto l’anno con tanti progetti educativi e formativi, che arricchiscono le esperienze dei nostri bambini».
Il forza ragazzi siete il s e ns futuro! Bravi