lunedì, Novembre 18, 2024

Le macerie del sisma
nella statua della Madonna della Cona:
il dono del liceo artistico ai carabinieri

SCUOLA - E' la riproduzione dell'opera custodita nella chiesetta sotto al Monte Vettore fatta da studenti e studentesse del "Cantalamessa"

In seguito al progetto “Diffusione della cultura della legalità”, proposto dall’Arma dei Carabinieri, gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata hanno realizzato la statua della “Madonna della Cona”. Con l’obiettivo di avvicinare gli studenti e le studentesse ad un patrimonio di cultura locale troppo spesso sconosciuto alle nuove generazioni, il lavoro ha contributo alla volontà di ricostruzione e di rinascita dei territori colpiti dal terremoto nel 2016.

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Gli studenti e le studentesse

»Nell’ambito di tale iniziativa – si legge in una nota –  gli allievi e le allieve, sapientemente guidati dai docenti, dopo una prima fase di ricerca storica e documentaria, hanno dato vita alla progettazione e alla realizzazione di alcune attività artistiche, svolte nei laboratori di alcune sezioni della scuola (“Architettura e Ambiente”, “Arti Figurative” ed “Audiovisivo e Multimediale”). Sono stati prodotti disegni, sculture, rilievi architettonici, plastici, immagini e video specificamente dedicati all’argomento e legati insieme da una presentazione in Power Point».

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Il modellino della chiesa della Cona

La scultura donata è una libera riproduzione di una statuetta custodita nella piccola chiesa, anch’essa denominata “Madonna della Cona (Icona)”, situata sull’Appennino al confine tra Marche e Umbria, sotto al Monte Vettore, distrutta dal terremoto del 2016 e adesso in fase di ricostruzione, i cui beni presenti all’interno, tra cui la statuetta, sono stati recuperati e messi in sicurezza dai Carabinieri, subito dopo le prime scosse. La scultura è realizzata in resina trasparente, ed ha una particolarità: contiene al suo interno pezzi di lateri e pietre come a simboleggiare le macerie del terremoto che vengono trattenute dalla resina che assume la forma della “Madonna con sulle gambe il Figlio morto”. Quindi, se prima del sisma, per secoli, la chiesa e quindi le pietre hanno protetto al suo interno la statuetta, ora quest’ultima protegge le macerie.

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La consegna della statua

La chiesa sotto al Monte Vettore sarebbe stata costruita per ricordare la storica pace tra due comunità da secoli in guerra, pace ristabilitasi dopo la decisiva battaglia di Pian Perduto (uno dei famosi Piani di Castelluccio), avvenuta nel 1522.Ancora oggi ogni anno, per ricordare quella pace, gli abitanti delle due cittadine più vicine, Castelluccio e Castelsantangelo sul Nera, si incontrano in una processione (che nell’ultimo tratto diventa comune) verso la chiesetta e danno poi vita ad una festa popolare, la “Festa de li du de luju”.

L’opera scultorea degli studenti e le studentesse è la terza di una serie realizzata dagli studenti maceratesi, di cui: una donata al Comando Provinciale Carabinieri di Macerata; un’altra alle comunità di Gualdo di Castelsantangelo sul Nera e di Castelluccio di Norcia, che la custodiscono alternativamente per un anno; la terza è stata posizionata nell’atrio del Palazzo Bonarelli, sede del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri . L’opera andrà ad arricchire tale luogo ove sullo sfondo è visibile “il muro dell’Anfiteatro Romano” e dove sono esposti vari reperti archeologici, dipinti e una scultura del Maestro Massimo Ippoliti da Jesi raffigurante la Madonna patrona dei Carabinieri “Virgo Fidelis”.

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La scultura

Didatticamente il lavoro svolto è servito a mettere gli studenti e le studentesse direttamente a contatto con i cosiddetti “problemi autentici” dell’indirizzo di studi che hanno intrapreso (la tutela del patrimonio, il recupero delle opere d’arte, il tema del restauro, la valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze, ecc.). Temi su cui si incentra l’attività di tutela del patrimonio culturale posta in essere dall’Arma dei Carabinieri con la capillare diffusione delle Stazioni Carabinieri che sono le sentinelle del territorio e con la specialità “Tutela del Patrimonio Culturale”. Ma ha voluto anche essere un aiuto alla valorizzazione e la riscoperta di questi territori, facendo sì che il patrimonio di arte, di storia, di umanità e di cultura che la “Madonna della Cona” rappresenta non sia dimenticato, ma conservato, valorizzato e tramandato.

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