Una “Piccola biblioteca libera”
davanti alla scuola Dolores Prato:
tutto merito di un “Angelo”

Una “Piccola biblioteca libera”
davanti alla scuola Dolores Prato:
tutto merito di un “Angelo”

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MACERATA – La struttura in legno con i nomi dei bambini e delle bambine della classe quinta è stata realizzata dal compagno della maestra, appassionato di falegnameria. L’idea è nata da alunni e alunne

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La Piccola biblioteca libera

Inaugurata la “Piccola biblioteca libera” davanti alla scuola primaria Dolores Prato, nel quartiere di Collevario in via Cardarelli a Macerata. Si è svolta nel pomeriggio di venerdì 4, alla presenza della dirigente scolastica Teresa Lapicirella. Un’idea nata dai bambini e dalle bambine della classe quinta, guidata dalle insegnanti Marina Falconetti e Anna Orsini.

Piccola-biblioteca-liberaDa tantissimi anni, infatti, nella scuola appartenente all’Istituto comprensivo Mestica c’è la tradizione di salutare i bambini e le bambine delle quinte a coronamento dell’anno scolastico con la conclusione del progetto biblioteca e l’assegnazione del premio “miglior lettore”. Purtroppo quest’anno, per garantire il rispetto delle norme di prevenzione dal Covid-19, è stato deciso di non utilizzare la biblioteca scolastica. Bambini, bambine e insegnanti non si sono persi d’animo e hanno escogitato nuovi metodi di promozione della lettura attraverso la valorizzazione delle biblioteche di famiglia e la riscoperta dei grandi classici, posseduti dai genitori o dai nonni. Le frequenti conversazioni in classe in cui si sono potuti scambiare consigli di lettura tra coetanei e le esperienze di lettura “collettiva individuale”, ovvero la fruizione autonoma a casa dello stesso testo e il successivo confronto con la visione in classe di film ispirati all’opera. Ad esempio, proprio in quinta, è stata molto significativa la “partecipazione” alla lettura del libro di Raquel Jaramillo Palacio Wonder, che affronta i temi dell’inclusione, del bullismo e della disabilità, da cui è stato tratto il film con Julia Roberts e Owen Wilson.

Piccola-biblioteca-libera-4Iniziative da cui è nata appunto l’idea di lasciare un segno “estroverso” nei confronti degli abitanti del quartiere: una “Piccola biblioteca libera” di fronte alla scuola disponibile tutto l’anno, con all’interno testi a disposizione di chiunque, opportunamente foderati e igienizzati, con poche semplici regole per la fruizione riassunte da quella principale: “Prendi un libro, lascia un libro”. “Una casa senza libri è come una stanza senza finestre”, c’è scritto sulla casetta-biblioteca di legno, costruita con materiali di scarto (principalmente bancali) e realizzata da un angelo di nome e di fatto. L’opera è infatti merito di Angelo, compagno della maestra Anna, con l’hobby della falegnameria. Sui lati sono stati incisi i nomi degli alunni e delle alunne della classe quinta, che per primi hanno voluto mettere a disposizione della collettività i loro libri. «Proprio nell’anno dell’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, bambini e insegnanti sperano che con questa iniziativa passi finalmente l’idea che la vera educazione deve necessariamente correre qualche rischio – dice la scuola -. La “Piccola biblioteca libera” avrà infatti bisogno, per durare nel tempo, della cura e dell’attenzione costante di tutti coloro che la utilizzeranno o semplicemente passeranno nei paraggi della scuola. In questo modo la distanza, parola che ha descritto e segnato questi mesi terribili, specialmente a scuola, potrà restare un ricordo lontano che speriamo aiuti ognuno di noi a recuperare il senso dell’essere comunità».

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