Le zanzare tigri possono diventare uno dei peggiori incubi nelle sere d’estate. Esistono però alcuni rimedi. Angelo Bartolini della classe 5M dell’IIS Da Vinci di Civitanova fornisce degli utilissimi consigli per neutralizzarle.
di Angelo Bartolini
Mattina d’estate, ore 6. Siete svegli da qualche tempo e per il caldo non riuscite a riaddormentarvi: tra un’ora dovete andare al lavoro e pensate che non vi potrebbe mai capitare nulla di peggio ma ad un certo punto… “bzzzzz”… Ebbene sì, l’ennesima zanzara è entrata in camera e vi sta ronzando attorno, pronta a pungervi per il proprio pasto di sangue.
A molti di voi sarà sicuramente capitato di trovarvi in questa situazione, vero? State pensando a qualche arma chimica “definitiva” per annientare tutte le zanzare del mondo?
Don’t worry, la 5^M è qui anche per voi! Con la mia classe dell’IIS “Leonardo Da Vinci” di Civitanova stiamo oramai concludendo un progetto sperimentale avviato nell’anno scolastico 2018/2019 ed inerente lo studio del ciclo biologico, le attività di monitoraggio e gli interventi di controllo della specie invasiva Aedes albopictus nel cortile della nostra scuola.
Questo dittero culicide, universalmente conosciuto con il nome di “zanzara tigre”, è originario delle foreste tropicali del Sud-Est asiatico: è arrivato per trasporto passivo in Europa nel 1979 ed in Italia nel 1990. Attualmente è diffuso in numerosi stati europei e in tutto il nostro Paese, escluse le zone di montagna. Tra aprile/maggio e settembre/ottobre si riproduce in ristagni d’acqua occasionali (tombini stradali,
sottovasi, cestini, copertoni) raggiungendo un’elevata densità di popolazione in piena estate, peggiorando la qualità della vita delle persone colpite non solo perché fastidiosa ma anche per il suo essere potenziale vettore di malattie infettive di rilevanza sanitaria per gli esseri umani (come Dengue, Zika virus, Chikungunya e Febbre gialla).
La presenza di questo culicide è stata monitorata nel cortile della nostra scuola in questi tre anni di attività: visto che il ciclo vitale necessita di una raccolta d’acqua (come si può osservare nel disegno realizzato dalla mia compagna Alessia Zupa), abbiamo azzerato i ristagni temporanei e posizionato delle semplici ovitrappole; per i potenziali focolai larvali dove non è possibile intervenire direttamente (quali tombini stradali o pozzetti) abbiamo avviato un controllo biologico – seguendo un protocollo sperimentale ben preciso – attraverso l’utilizzo di un larvicida selettivo a base di Bacillus thuringiensis, batterio sporigeno mortale per le larve di zanzara e innocuo per tutte le altre specie.
Le ovitrappole sono costituite da un bicchiere di plastica nera di circa 400 ml di volume e una stecca di masonite (come si vede nella foto allegata): riempita d’acqua e collocate in zone ombreggiate del giardino ha lo scopo di attirare e far deporre le uova alle zanzare. Controllandola settimanalmente è possibile verificare la presenza di ovature o larve e svuotarne il contenuto in uno spazio asciutto (marciapiede, asfalto, terreno privo di copertura vegetale), così da eliminare un’intera generazione di zanzare.
Si tratta di un metodo semplice ma efficace che tutti possono attivare anche nelle pertinenze esterne della propria abitazione per evitare di essere invasi da questo culicide e – ahinoi – di dover far nuovamente ricorso a sostanze chimiche che, a lungo andare, possono essere pericolose per noi stessi e per l’ambiente in cui viviamo.
L’uso delle ovitrappole abbinato alla riduzione dei ristagni d’acqua presenti nel giardino della nostra scuola e all’utilizzo del larvicida ci ha consentito di azzerare – al momento – la presenza di Aedes albopictus.
Insomma, come avrete capito per dormire sonni tranquilli è necessario attivare tutta una serie di interventi preventivi: è importante, però, che ciascuno di noi si faccia parte attiva e contribuisca alla lotta biologica-ecologica alla zanzara tigre, così da ridurne drasticamente la sua diffusione.
In attesa degli interessanti sviluppi tecnologici che stanno arrivando dal mondo delle biotecnologie https://www.galileonet.it/annientare-zanzara-tigre-nuova- biotecnologia/), riusciremo a neutralizzare questo ospite estivo sgradito e invasivo?»
Tutor del progetto PCTO: prof. David Fiacchini
Spunti per approfondire:
https://www.epicentro.iss.it/zanzara/
http://www.infozanzare.info/
https://www.researchgate.net/publication/323454988_L’uomo_e_le_zanzare_cosa_c’ e_da_sapere_e_soprattutto_cosa_c’e_da_fare