giovedì, Dicembre 5, 2024

Chili da lockdown,
arriva l’educazione alimentare

A TAVOLA - Abitudini stravolte dalle norme anti contagio. Prende il via la rassegna di incontri online di Help volti a formare i volontari (insegnanti, educatori, genitori e nonni) con l'obiettivo di promuovere un percorso formativo di benessere sano e consapevole, educare a una giusta alimentazione, prevenire patologie e fare informazione

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Locandina “Educazione alimentare: percorso formativo di benessere sano e consapevole”

 

L’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia di San Severino  promuove un progetto di educazione alimentare per tutte le età. Si tratta di una rassegna online trasmessa sulla pagina Facebook dell’Associazione a partire dal 24 maggio e fino al 17 giugno, per un totale di cinque appuntamenti.
«L’obiettivo  – si legge in una nota dell’associazione – è formare i volontari (insegnanti, educatori, genitori e nonni) sulle nuove “Linee Guida per una Sana Alimentazione” del Crea (edizione 2018) sotto l’egida del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed eEnergia (LARN). Due infatti i principali strumenti di orientamento delle politiche alimentari del Paese: equilibrio e la varietà e moderazione all’insegna della tradizione italiana e della dieta Mediterranea, con un occhio alla migliore ricerca scientifica e uno alla sostenibilità, per promuovere stili di vita adeguati a sane abitudini alimentari. La pandemia da Coronavirus ha posto in modo ancora maggiore l’accento su questo tema di primaria importanza. Il lockdown e le misure attuate contro il propagarsi del contagio hanno necessariamente stravolto la routine quotidiana, ostacolando un corretto stile di vita caratterizzata da un’alimentazione regolare. Numerosi studi hanno inoltre rilevato che un prolungato uso dei dispositivi elettronici e la maggiore permanenza in casa, attraverso lo smart working così come la didattica a distanza, hanno portato a un aumento della sedentarietà e di peso, venendo meno anche lo svolgimento dell’attività fisica. Un’adeguata educazione alimentare rappresenta anche un rimedio al propagarsi delle malattie e si rileva l’importanza che avvenga una corretta informazione verso tutte le categorie d’età. Evidente è il bisogno di formare e supportare la popolazione  verso una condotta consapevole ed etica che incida anche nella salvaguardia del pianeta».

Obiettivi specifici del progetto: 

  • Consigliare una dieta sostenibile, privilegiando cibi sani e freschi, valorizzando i prodotti tipici, nel rispetto della biodiversità alimentare e delle risorse disponibili, con una bassa impronta ambientale e poco elaborati dal punto di vista industriale; 
  • Contrastare, attraverso una sana educazione alimentare, lo sviluppo di fake-news alimentari e diete sbilanciate “alla moda”, soprattutto in un momento storico particolare come quello legato al COVID-19; 
  • Promuovere la dieta Mediterranea, che rappresenta uno degli stili alimentari più sostenibili per l’ambiente e per la salute, adeguata dal punto di vista nutrizionale per tutte le fasce d’età; 
  • Promuovere la conoscenza dei fondamenti della nutrizione: i fabbisogni calorici, il giusto apporto di nutrienti, la composizione dei piatti, le frequenze settimanali, la moda delle diete, l’importanza dell’attività fisica, aumentando la consapevolezza delle scelte nutrizionali; 
  • Imparare a distinguere le caratteristiche organolettiche dei vari alimenti, per comprendere quelli che sarebbero da aumentare (frutta e verdura, cereali integrali e legumi, acqua) e quelli da diminuire (grassi, zuccheri, sale e bevande alcoliche); 
  • Prevenire l’eccesso alimentare e l’obesità che, in Italia, soprattutto nei bambini, mostra dati preoccupanti, in particolare nei gruppi di popolazione più svantaggiati; 
  • Coniugare la relazione esistente tra cibo ed affettività individuando le connessioni tra alimentazione-percezioni sensoriali-emozioni; 
  • Prevenzione delle varie dipendenze e i problemi sanitari dovuti a stili di vita non corretti (soprattutto obesità e patologie metaboliche); 
  • Miglioramento della conoscenza del territorio, sviluppo della cittadinanza attiva e possibilità di ampliare le conoscenze dal punto di vista delle tipicità locali e del patrimonio enogastronomico del nostro territorio per una spesa a km 0.

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