«Amo le mie api,
quando sto male lo sentono»

«Amo le mie api,
quando sto male lo sentono»

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GIORNATA MONDIALE – Ruggero Iezzi di Macerata è titolare di un’azienda di apicultura da 5 anni e vive il rapporto con loro in maniera spirituale. Emanuele Agrifoglio ha invece un’azienda a San Severino: «Insetti essenziali, dobbiamo averne cura, senza di loro non si mangia»

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Ruggero Iezzi

di Elisabetta Brasca

Ti sarà sicuramente capitato di sentire il ronzio di un’ape vicino a te. E’ anche probabile che ti abbia spaventato perché hai pensato che avrebbe potuto pungerti. Quello che devi sapere, però, che anche la vita umana è strettamente legata a quella di quell’insetto così vivace che vola di fiore in fiore e ne raccoglie il polline. Il suo ruolo è così importante che molti apicoltori marchigiani in questi giorni stanno nutrendo le api con sciroppi zuccherini. Con le basse temperature, infatti, il nettare nei fiori non si forma e le api rischiano di restare senza cibo. «Senza api non si mangia» sottolinea uno degli apicoltori che abbiamo intervistato in occasione della giornata dedicata alle api, un insetto essenziale per il nostro pianeta ed è per questo importante ricordare che  senza di esse sarebbe impensabile vivere. Nella provincia di Macerata  ci sono diversi apicoltori. Ruggero Iezzi e Emanuele Agrifoglio hanno raccontato la loro esperienza nel settore.

L’apicoltore Ruggero Iezzi ha un’azienda di apicoltura a Piediripa, frazione di Macerata, aperta da 5 anni e ha un amore platonico verso le api: «Ogni giorno quando lavoro interagisco con ogni famiglia delle api, mi assicuro che non manchi nulla». Le api  infatti sono insetti fondamentali per il nostro ecosistema e per la preservazione della biodiversità ed è quindi necessario fare molta attenzione alla cura di essi. L’apicoltore maceratese spiega poi la sua visione e gestione delle api. « Le mie api sono forti e godono di ottima salute, la cosa più importante per me è  gestire tutto in maniera naturale, senza interventi che possano alterare le abitudini di questi animali. Ciò infatti inizialmente ha comportato una perdita di 100 famiglie e non sapevo come fare, mi ero trovato spiazzato ma poi mi son detto di continuare a credere nei miei sogni ed ora eccomi qua a gestire un’azienda in cui le api sono in armonia con la natura e di conseguenza anche noi dobbiamo esserlo. -Continua- Permettere alle api di seguire il loro istinto è essenziale ed io mi rispecchio molto in questi animali ed a volte è come se riuscissero a percepire i miei stati d’animo. Per cui ho una visione molto spirituale di questo lavoro, non mi concentro su una produzione intensiva ma naturale e in armonia con madre natura».

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Analogo parere è quello di Emanuele Agrifoglio, proprietario e gestore insieme alla compagna Ramona Reer dell’agriapicoltura  a San Severino  dal 2016. «Ho una grande passione per questa professione e sono un forte amante della natura, anche se per fare questo lavoro è indispensabile trovarsi a proprio agio nel verde. Negli ultimi anni ho notato un cambiamento climatico che genera difficoltà nell’allevamento delle api perché le oscillazioni brusche delle temperatura creano condizioni sfavorevoli alla produzione del miele da parte delle api. Questo è un male perché “senza api non si mangia” ovvero questi animali sono indispensabili per mandare avanti il nostro ecosistema e per la sopravvivenza di molte specie, come quella umana». Sono queste le parole dell’apicoltore Emanuele che nutre aspettative di ripresa per le api, sperando di vederle più numerose data la loro riduzione negli ultimi anni. La mission è quindi quella di proteggere questi animali e cercare di sostenere l’ambiente il più possibile perché senza questi impollinatori non avremmo cibo in tavola.

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2 commenti

  1. giorgio rapanelli il

    Verissimo il rapporto spirituale con le api e la Natura intera, di cui facciamo parte. Se vuoi parlare con le api, rivolgiti al loro Spirito Gruppo, che sarebbe l’anima di tutte le api. Tanto per portare un esempio, molti anni fa ero di notte tormentato dalle zanzare e non facevo altro che cercare di ammazzarle. Poi una notte, mi rivolsi alle zanzare e dissi loro che non le odiavo e che avrei smesso di ucciderle. In effetti, mandai loro una vibrazione di affetto. La notte successiva un c’era più neanche una zanzara nella camera. Ogni tanto, mi accorgo che ce n’è una che mi viene a fare visita. Le dico “mangia senza svegliarmi”. E quella se ne va in silenzio. Non so se dopo il pasto.
    Pure le api di un alveare hanno uno spirito gruppo collegato con un unico spirito gruppo del pianeta. Forse la regina delle api di quell’alveare è collegata con lo spirito gruppo, come il papa è collegato con lo Spirito Santo quando tratta i dogmi della Chiesa. Io non avrei paura di avvicinarmi ad un alveare, inviando “pensieri di luce”. Non temo ragni e scorpioni perchè sanno che non li temo e che li amo. Mi camminano sulle mani. Sono un pazzo?

  2. Romolo Tamburrini il

    Ho un amico apicultore che è molto preoccupato per il pericolo di estinzione che corre questo preziosissimo animaletto. Infatti dall’opera che esso svolge dipende anche la nostra vita!

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