giovedì, Maggio 16, 2024

«Combatteremo l’inquinamento
realizzando un parco urbano»

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Il nostro grande sogno: un parco scientifico-naturalistico per via Mandela

La 4^M dell’ IIS Da Vinci di Civitanova torna con una nuova puntata della rubrica ““La biodiversità urbana raccontata dalla 4M”. Questa volta gli studenti e le studentesse ci portano all’interno delle grandi metropoli e città per scoprire l’importanza delle aree verdi, della biodiversità e della protezione della natura nei grandi centri abitati.

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Fasi della piantumazione nel giardino della scuola (marzo 2021)

a cura di Alberto Caporaletti, Davide Zucconi, Desire Khurana, Rebecca Mignani e Matteo Anconetani.

Vi siete mai chiesti perché in molte città in questi ultimi tempi si cerca di favorire la “presenza” della natura realizzando piccole o grandi aree verdi, percorsi ciclo-pedonali alberati, parchi fluviali? Quanto ci costa, poi, mantenere un parco urbano, tra sfalci, irrigazione, sistemazione di panchine e cestini?
Non sarebbe più utile, per il nostro modo di vivere, fare spazio a nuovi negozi, strade, edifici, parcheggi?
Partiamo dalla definizione di “verde urbano”: si tratta di “aree verdi” presenti nel perimetro cittadino, lasciate ad evoluzione naturale o, nella maggior parte dei casi, gestite, che hanno una grandissima importanza anche e soprattutto per la salute di ogni cittadino e ora vi spiegheremo perché.

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Fasi della piantumazione nel giardino della scuola (marzo 2021)

I principali benefici ambientali dati dalla biodiversità urbana sono molteplici, a partire dal filtraggio dell’aria: bisogna sottolineare, infatti, che la maggior parte delle azioni che ognuno di noi compie nell’arco della giornata (prendere l’auto, fare la spesa, riscaldare la propria abitazione) generano – direttamente o indirettamente – inquinamento atmosferico. Lo smog può essere fortemente ridotto anche grazie alle piante delle aree verdi urbane: recenti studi (vi rimandiamo agli approfondimenti di lettura alla fine dell’articolo) dimostrano come l’aria analizzata all’interno di un parco urbano o di un viale alberato abbia in livello di inquinanti inferiore fino all’85% rispetto alle zone limitrofe.

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Una delle cassette nido sistemate nel giardino/cortile della scuola

Pensate a cosa può significare per la salute umana, dato che lo smog è responsabile di quasi 70mila morti all’anno, pari al 10% dei decessi annuali (oltre 700.000 nel 2020).
Altro vantaggio è legato all’effetto microclimatico locale: avete provato, in piena estate, a restare fermi per qualche minuto su di un marciapiede e a ripetere la sosta in una zona prativa, all’ombra di un albero dotato di un’ampia chioma? Si chiama “effetto isola di calore”, amplificato da asfalto e cemento: pensate anche ai benefici in termini economici, dato che l’ombreggiamento naturale delle abitazioni e delle aree pedonali può essere stimato in un risparmio (per il refrigeramento di case, negozi e uffici) fino a 100 euro all’anno per ogni singolo impianto di condizionamento.

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Quadrato di studio della vegetazione: particolare

La presenza di aree verdi è molto importante anche per la riduzione dei rischi idrogeologici: un problema legato all’eccessiva artificializzazione del suolo è il rischio di allagamenti/inondazioni dovuto all’accumulo di acqua piovana e al mancato drenaggio da parte del terreno. Aree boscate, anche di piccola estensione ma capillarmente distribuite in diverse parti della città, possono contribuire a ridurre di molto il problema, che certamente va affrontato anche sotto altri aspetti tecnici (rete fognaria di smaltimento delle acque piovane, ad esempio): gli alberi, in effetti, sono in grado di diminuire la quantità di acqua che arriva al suolo, riducendone il livello di saturazione per poi reimmetterla nell’atmosfera con il processo di evapotraspirazione (fino a 500 litri per pianta adulta).
Un ultimo beneficio di cui vorremmo trattare in questa sede, forse meno evidente ma non per questo meno importante, è quello che riguarda la conservazione della biodiversità. Sembra infatti scontato ma è necessario ribadire che la presenza di piante, siepi e prati favorisce la conservazione di flora e fauna anche in ambito cittadino: se ci basiamo sui dati forniti dall’Istat possiamo notare come il nostro Paese non sia sicuramente un “modello” da questo punto di vista. Nell’immagine che trovate riportata qui sotto, e che fa riferimento al 2014, si osserva come solo in pochi capoluoghi di provincia il verde urbano presente è superiore a 50 m2.

verde_urbanoCome migliorare la situazione, dunque? Prendendo esempio da alcune città europee come Londra e Barcellona, ad esempio, che – di fronte alla necessità di proteggere la natura in città per i benefici che ne conseguono – hanno deciso di realizzare progetti dedicati all’ampliamento delle aree verdi urbane e dei parchi esistenti: Londra, ad esempio, punta a rendere la città un luogo sempre più sano e sostenibile, cercando anche di estendere queste buone pratiche a livello nazionale.
La nostra speranza è quella che anche nei nostri si possano realizzare progetti simili, migliorando la qualità della vita e aumentando le occasioni per poter stare a contatto con la natura anche in città.
Anche noi, nel nostro piccolo, stiamo provando a costruire qualcosa di bello e di concreto per Civitanova: con il nostro progetto, che presenteremo il 22 maggio al pubblico, non solo cerchiamo di divulgare conoscenze e sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità, ma proviamo a dare il “buon esempio” mettendo a dimora piante autoctone (entro fine anno ne avremo piantate circa 60, tra lecci, biancospini, tamerici, corbezzoli e altre) e sistemando cassette nido, bat-box e rifugi per la fauna nel giardino della scuola.

In realtà coltiviamo anche un sogno molto più ambizioso: quello di realizzare un vero e proprio “parco urbano” culturale, scientifico e naturalistico nell’area incolta di via Mandela, proprio di fronte al nostro istituto e alla scuola media “Annibal Caro”. Un sogno nato nel 2018 con la classe 3C, ora ereditato da noi del 4M, che speriamo possa far breccia anche nell’attuale amministrazione comunale: abbiamo molte idee per postazioni scientifiche, aree di sosta, aiuole con piante officinali, stagni didattici e percorsi alberati. Un parco che renderebbe ancora più facile e piacevole il contatto con la natura, regalando molteplici benefici per tutti.
In conclusione, speriamo di essere riusciti almeno in parte a trasmettere l’importanza di questi concetti e quanto davvero tutto questo influisca sulla nostra qualità della vita. Vi invitiamo ad approfondire il nostro percorso progettuale anche sul blog https://cluanaurbannature.weebly.com/ e vi aspettiamo qui, in via Mandela, sabato prossimo: per i dettagli sull’iniziativa del 22 maggio vi rimandiamo al prossimo articolo, l’ultimo di questa mini-rubrica.

Fonti consultate (sono spunti di lettura/approfondimento che vi consigliamo):
1) Smog, inquinamento, morti premature, funzione delle aree verdi:

http://www.areeurbane.isprambiente.it/it/pubblicazioni/rapporti/v-rapporto/v-rapporto-capitoli/Natura%20e%20Biodiversita.pdf

https://www.eea.europa.eu/it/pressroom/newsreleases/molti-cittadini-europei-sono-ancora/morti-premature-attribuibili-allinquinamento-atmosferico

https://www.biopills.net/verde-urbano/

https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/11/04/biodiversita-urbana-i-benefici-
sono-per-tutti/68442

2) Cosa fare per migliorare la qualità della vita in città:
https://rep.repubblica.it/pwa/weekend/2021/02/04/news/londra_capitale_wild_-285807260/

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/02/19/news/barcellona_selvaggia_la_natura_si_fa_largo_tra_le_ramblas-285426791/

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