L’articolo è frutto di un lavoro di un gruppo di studenti e studentesse del corso Metodi e tecniche di analisi dello sviluppo umano, condotto dalla Prof.ssa Paola Nicolini, che si sta occupando di temi connessi alla Giustizia Riparativa all’interno del percorso magistrale in Scienze filosofiche all’Università di Macerata.
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di Alessandro Maranesi in collaborazione con Maia Barilari, Alessia Ciarrocchi, Valeria De Paola, Ilaria Medei
Cari bambini e care bambine, eccoci al nostro secondo incontro di “Chi lavora nello spettacolo, lavora”.
Nel nostro primo articolo vi abbiamo resi partecipi di un problema: molto spesso si tende a non considerare propriamente un “lavoro” l’esercizio svolto da tutte quelle persone nel mondo dello spettacolo. Molti lo considerano un hobby, un divertimento, un passatempo. Non si rendono conto, però, che per quelle persone questo mondo non è solo passione e divertimento, ma anche e soprattutto frutto di un duro lavoro che, come tutti i lavori, richiede tempo, impegno e sacrificio.
Vi abbiamo già raccontato la storia di Yuri Cecarini e di come il suo lavoro sia fondamentale per la buona riuscita di uno spettacolo. Oggi vi racconteremo, invece, la storia di altre due persone che svolgono ruoli diversi, ma altrettanto importanti: Maria Teresa Virgili di Porto San Giorgio è una promoter, mentre Mirco Abbruzzetti è un attore professionista. Vediamo cosa hanno da raccontare.
«Mi chiamo Maria Teresa Virgili e sono una promoter di spettacoli. Il mio lavoro consiste nel vendere spettacoli a chi gestisce teatri e festival. Mi piace molto e mi appassiona, ma in questo anno non ho potuto lavorare quasi per niente e questa lunga assenza mi ha veramente demoralizzata anche se nel momento in cui penso a cosa proporre e a dei progetti mi torna subito il sorriso.
Soltanto quest’estate ho potuto lavorare un po’, anche se con molta difficoltà e con dei margini di guadagni irrisori; tutto il resto dell’anno è stato praticamente inattivo.
Quel che è fatto è fatto ma, purtroppo, questa immobilità non permette un minimo di programmazione per un prossimo futuro. Forse il governo avrebbe potuto fare qualcosa di più per rendere questa attesa, che sembra non finire mai, più serena.
A voi bambini e bambine vorrei dire di credere sempre in voi stessi e cercare di fare del tutto per realizzare i vostri sogni e non commettere l’errore di scegliere la via comoda a discapito di ciò che vi potrebbe rendere veramente felici».
«Mi chiamo Mirco Abbruzzetti e sono un attore professionista, sia di teatro che di cinema. Oltre alla recitazione organizzo eventi, insegno ai ragazzi teatro e mi piace scrivere. Vivo di creatività. Questo anno di pandemia è stato molto duro, mi sono reinventato in altre cose, ho tenuto dei corsi ed ho partecipato a dei video ma ho sofferto la mancanza delle interazioni fisiche con i miei colleghi e delle mie colleghe e del pubblico. Quindi spero che in futuro il governo adotti delle misure non dico meno restrittive e lontane dalla situazione sanitaria, ma diverse. Misure sicure, assolutamente, ma che possano consentire all’arte di esprimersi di nuovo altrimenti un popolo senza cultura è un popolo morto. A voi bambine e bambini mi sento di consigliare di mettere da parte tutti gli strumenti tecnologici per dare sfogo a tutta la vostra fantasia e mi auguro che possiate tornare al più presto a giocare all’aria aperta».