A Montelupone, per i bambini, le bambine, le maestre, Carmela de Dato e Jenny Rosini, e le suore della scuola “Sacro Cuore” da lunedì 14 settembre si sono aperte le porte per l’outdoor education. Montelupone offre diversi parchi, tutti ben tenuti e curati dall’amministrazione, uno nel centro storico “Parco Franchi” e l’altro a ridosso delle mura “Parco Eleuteri”. Alberi, sentieri in ghiaia, prati, discese, arbusti e cespugli stanno diventando gli spazi che le bambine e i bambini della scuola stanno occupando. Gli spazi “fuori” non sono solo quelli dei parchi, ma anche quelli dei vicoli del paese, il cortile dell’oratorio e le piazzette.
«La nostra scuola – spiegano le insegnanti – ha deciso di fare questo passo perché stare più tempo possibile fuori non solo è bello, ma perché gli spazi all’aperto offrono un apprendimento continuo, empatico, creativo, collaborativo. Questa scelta è stata innanzitutto condivisa con le famiglie, che hanno risposto con grande entusiasmo, e alle quali sono stati spiegati i benefici, le ricerche scientifiche e le opportunità che questo tipo di scelta pedagogica offre. Decisiva è stata la scelta che la scuola sta facendo di condividere e accompagnare le famiglie in questo percorso».
Tutto si è svolto con molta naturalezza: «Assieme ai bambini in questa prima settimana di scuola abbiamo cercato di individuare, all’aperto, gli stessi angoli creati nelle aule della scuola. Un lavoro di condivisione e di partecipazione attiva dei bambini assieme alle maestre. Ed è così che il parco ci offre lo spazio che chiamiamo “salone”, un’area con il prato che diviene il luogo in cui i bambini si raccontano. All’ombra di un grande cedro del Libano si fa merenda; due piante d’arbusti diventano l’angolo relax; un dislivello con delle radici che fuoriescono dalla terra diventa uno scivolo e una parete attrezzata; ghiande, ippocastani, sassi, piume, bacche e tutto ciò che i parchi offrono diventano pezzi di costruzioni che i bambini utilizzano per creare oggetti frutto della loro fantasia. Ma non solo, scoiattoli che si arrampicano sugli alberi, uccelli che vengono a farci visita durante la merenda, le prime foglie che cadono dagli alberi, sono scenari che iniziano a far parte della loro quotidianità. Questo è il valore aggiunto che i bambini stanno scoprendo e che un’aula, seppur allestita al meglio, non potrà mai offrire».
Non mancano poi nuove soluzioni per far fronte alla realtà outdoor. «Ci siamo attrezzate con un carrellino – continuano a raccontare – Tendy così hanno deciso di chiamarlo i bambini e che loro stessi a turno trasportano, un accessorio prezioso per poter trasportare i materiali che ci occorrono durante la mattinata; tavolette di legno usate come base per poter disegnare, colorare e lavorare. Stiamo facendo anche un lavoro di sensibilizzazione ambientale. Utilizziamo il parco e ci teniamo a tenerlo pulito, per cui i bambini ogni giorno raccolgono e differenziano i rifiuti che creano durante la mattinata facendo la raccolta differenziata che poi ci riportiamo a scuola nei relativi sacchetti».
Stare fuori non è un lusso. «Richiede molto impegno da parte delle insegnanti – sottolineano – questo sì, ma è una scelta che si può fare. Richiede decisioni coraggiose e insegnanti che vogliono trasformare gli apprendimenti in qualcosa di concreto, vero, reale e che faccia sentire i bambini parte di un qualcosa di più grande. La nostra testimonianza vuole essere un incoraggiamento alle altre scuole a fare altrettanto ed ai genitori a non precludersi questa opportunità di crescita per tutti. Sarebbe bello, inoltre, creare una rete di scuole in collaborazione tra loro, per potersi confrontare, incoraggiare e scambiare idee e progetti».
La scuola dell’Infanzia paritaria “Sacro Cuore” di Montelupone ha deciso di muovere i suoi primi passi verso la scuola all’aperto. Ha da sempre mostrato un’attenzione particolare verso gli spazi pubblici all’aperto e in tutte le condizioni atmosferiche (nell’ultima nevicata di qualche anno fa, i bambini e le bambine sono andati al parco anche con la neve) è sempre stata consapevole delle opportunità, ha sempre nutrito l’interesse e il desiderio di vivere esperienze fuori dalle mura scolastiche, ma è durante il lockdown che ha consolidato questa decisione.
«In questi mesi la scuola ha lavorato per essere pronta a muoversi verso il “Fuori”, puntando sia sulla formazione delle insegnanti attraverso corsi specifici, che attraverso un progetto di ricerca, tutt’ora in essere, che vede coinvolta la coordinatrice della scuola, Carmela de Dato, riguardante l’infanzia e il tempo di qualità in natura».