Alex Zanardi è un grande campione, non solo nello sport ma anche nella vita. È stato esempio di coraggio e determinazione, e la dimostrazione che con forza, impegno e costanza tutti i sogni si possono realizzare. L’atleta della nazionale paralimpica ha attraversato l’Italia intera, non solo per le sue gare sportive, ma anche per momenti di solidarietà ed incontri pubblici, particolarmente con studenti e studentesse delle scuole. Anche gli alunni dell’Ipsia “Corridoni” hanno avuto l’opportunità di conoscerlo in alcuni convegni, e sono rimasti colpiti dalla sua simpatia, dal suo indiscutibile carisma e dall’essere cordiale con tutti, anche per chiacchierare o per fare foto. Pochi giorni fa Zanardi è rimasto vittima di un incidente con la sua handbike e le sue condizioni sono tutt’ora critiche. Fiorenzo Pettinari, docente della sede di Corridonia dell’Ipsia “Corridoni”, ha voluto dedicargli un articolo sul blog della scuola, raccontando di tutto il suo impegno per la città e del momento in cui l’ha conosciuto, e mettendo in evidenza l’incredibile forza morale di un campione nello sport e nella vita. Ecco l’articolo.
Dal BlogIpsia: https://blogipsia.wordpress.com/
Di Fiorenzo Pettinari, docente della sede di Corridonia dell’Ipsia “Corridoni”
«Quando in tutte le prime pagine dei giornali campeggiano le foto di Alex Zanardi e tutti i tg e le radio ne riportano come notizia di apertura le fasi del suo incidente di venerdì scorso, ne evidenziano giornalmente le sue condizioni di salute, si capisce ancora di più lo spessore sportivo ed umano di quest’uomo conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Sappiamo dei tantissimi attestati di solidarietà che gli arrivano da ogni latitudine, anche Corridonia attraverso l’amministrazione comunale, l’Associazione Sportiva Ciclistica, il comitato organizzatore e lo staff della Coppa del Mondo, in rappresentanza di tutta la comunità, ha voluto essere vicina al campione con messaggi di affetto e di speranza in questo momento così delicato. Il nostro rapporto con Alex comincia nei primi mesi del 2019 con alcune telefonate, poco prima che partisse alla volta degli Usa per delle gare di auto. Il primo vero incontro, qualche settimana dopo, lo abbiamo avuto a Pineto in Abruzzo, dove il Campione era in ritiro con tutta la nazionale paralimpica italiana, che di lì a poco sarebbe venuta a Corridonia per disputare la Coppa del Mondo di ciclismo.
Durante il viaggio per Pineto, con Mario Cartechini e Riccardo Garbuglia si ragionava sul tipo di approccio che avremmo avuto, sul clima psicologico che avremmo trovato, del resto anch’io per tanti anni ho avuto a che fare soprattutto con atleti cosiddetti “normodotati”. Arrivati all’albergo che ospitava la nazionale, ci siamo diretti in un salone esterno pieno di biciclette particolari e di colpo è arrivato Zanardi in carrozzina (senza protesi), mentre parlava con noi, armeggiava sulle sue bici con molta naturalezza, vi saliva, scendeva e sedeva per terra, tutto con la forza delle braccia, senza gambe! Abbiamo notato la passione, la tenacia, l’ambizione che ce lo facevano apparire molto più “alto”, più “grande”, un “gigante”. Il pezzo forte però lo ha riservato a cena e nel dopo cena, sciorinando di continuo barzellette ed aneddoti che hanno tenuto in allegria i compagni della nazionale e gli altri ospiti. Celebre il racconto di quella caduta in allenamento mentre provava una bici speciale, un vecchietto che non lo conosceva vedendolo rotolare a terra, si avvicinò trafelato e notandolo senza gambe esclamò con le mani alla testa: “Cristo, ma che volo ha fatto questo qua!”.
Tutto questo ci porta a pensare alla fortuna di averlo avuto ospite nella nostra città per una settimana, non un campione schivo, chiuso in albergo, ma ogni giorno con la sua handbike in giro per le nostre vie, foto e chiacchiere con tutti, una parola per tutti, addirittura qualche serata al pub con l’inseparabile moglie Daniela; si è donato a Corridonia totalmente. Come non ricordare il convegno al teatro Lanzi su sport e disabilità, dove si è mostrato autentico mattatore, con il suo sorriso, la sua ironia, capace di scaldare gli animi, in una successione di applausi; tanti di noi, compresi i ragazzi dell’Ipsia impegnati nell’accoglienza, nella lettura di brani, nel servizio d’ordine, sono rimasti ammaliati dalla sua simpatia e dal suo carisma. E poi le gare di coppa del Mondiale, dando sempre il massimo, le urla di incitamento ad ogni suo passaggio, le cadute, le vittorie, le premiazioni. Quanta energia, brividi e pelle d’oca. Ora prevale la tristezza, la costernazione, ho sentito diverse persone, amici e colleghi, anche la dottoressa Marconi della Lega del Filo D’Oro, siamo tutti uniti e speranzosi però di rivedere il campione Alex Zanardi correre ancora, perché no, a Corridonia. Forza Alex, Forza Campione, tifiamo tutti per te».
Commovente e pieno di sentimento questo ricordo di uno degli organizzatori corridoniani dell’indimenticabile gara, Fiorenzo Pettinari. Sono stati giorni di impegno e di gioia, con una città presa dal tifo e lanciata oltre gli angusti confini del suo territorio. Alex, pure da parte sia, aveva fatto il miracolo. Forse mi sarà sfuggito, ma alcuni cittadini mi hanno detto della loro delusione per la mancanza di un grande post con il volto di Zanardi, insieme ai voti di augurio e di affetto, che l’amminsitrazione comunale avrebbe dovuto appendere nella piazza principale, o all’entrata della città. In modo che tutti sapessero che il caro Alex, nostro amico, non era stato dimenticato dalla Città di Corridonia.