mercoledì, Maggio 15, 2024

«Ora il futuro è vostro»:
la formazione professionale
come “nuovo Rinascimento”

convegno-ipsia-frau-sulla-formazione-professionale-don-milani-6-1024x678«Il messaggio che vogliamo dare con grande forza è il valore assoluto della formazione professionale. Quando si parla di “nuovo rinascimento” parliamo anche di questo: nel Rinascimento la scuola per eccellenza era la bottega, dove l’allievo riceveva una formazione completa, imparando ad operare concretamente, ma anche a pensare, ideare, innovare, aprire nuove strade. La dicotomia tra intellettualità e manualità oggi va definitivamente superata di fronte alla complessità di una società in cui sapere, sapere fare e sapere essere sono in funzione l’uno dell’altro». È con queste parole che la dirigente dell’Ipsia “Renzo Frau” di Sarnano, Ida Cimmino, ha espresso il senso del convegno “Scuola, lavoro, futuro – un dialogo intorno a Don Lorenzo Milani”, organizzato dal team dell’orientamento dell’istituto, costituito dai docenti Silvio Catalini, Gabriella Staffolani e Oriana Salvucci, in collaborazione con i comuni di Sarnano, San Ginesio e Tolentino, nella sede del Poltrona Frau Museum. Un appuntamento per riflettere, in particolare, sul valore della formazione professionale nel rilancio del territorio e per fare in modo che le famiglie e le imprese guardino a queste realtà con fiducia.

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«Scuola, lavoro, futuro sono tre parole potentissime – ha commentato Carla Sagretti dell’ufficio scolastico regionale – Queste descrivono il solco profondo di responsabilità che la scuola ha nei confronti dei giovani, la solida alleanza che deve esserci tra scuola e imprese, il lavoro come scelta e non come passiva accettazione e, infine, i concetti di etica, senso del dovere e educazione. Il futuro, diceva Malcom X, appartiene a chi si prepara ad affrontarlo. L’istruzione professionale può svolgere un ruolo importantissimo per la ripresa di questo territorio, e questo lo devono capire tutti, le famiglie e le imprese».

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«Gli Istituti Professionali – ha continuato la dirigente scolastica Cimmino – assolvono una funzione sociale fondamentale, arginando la dispersione scolastica e mantenendo all’interno dei percorsi di istruzione e formazione tutti gli studenti e le studentesse, per condurli a maturare una formazione adeguata. “Immettere nella società ragazzi e ragazze senza formazione è come pretendere di far volare passerotti senza ali”, diceva Don Milani. Oggi più che mai la società non può permetterselo. Le famiglie – ha proseguito – dovrebbero dare maggior fiducia alla formazione professionale: iscrivere un figlio o una figlia all’istituto professionale non significa privarlo della cultura, ma dargli un’opportunità in più: quella di inserirsi nel mondo del lavoro e non abbandonare il proprio territorio ed è questa la scommessa più grande delle aree interne, che non possono e non devono restare marginali; l’identità italiana si gioca sugli Appennini».

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«L’Ipsia rappresenta l’80% della manualità, dell’artigianalità, della creatività che la storia ci ha consegnato e che ha reso l’Italia un’eccellenza nel mondo» – ha sottolineato il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Molte le considerazioni intorno al priore di Barbiana come grande illuminato educatore, grazie ai ricordi e ai messaggi incisivi di Paolo Landi, nato a Vicchio di Mugello nel ’48 e figlio di contadini, cresciuto nella scuola di Don Milani. Landi ha ricoperto cariche di rilievo nel sindacato Cisl, fondato l’associazione di consumatori Adiconsum e poi la Fondazione per il Consumo Sostenibile, ha collaborato al Comitato etico Coop Nordest ed è membro della fondazione Don Lorenzo Milani. Del sacerdote sono le riflessioni sul male della scuola identificato nell’ingiustizia sociale del “fare misure uguali far diseguali”, o sulla virtù come responsabilità e non come obbedienza, riferendosi al fatto che una legge è giusta se è a supporto dei deboli, «altrimenti è sbagliata e bisogna impegnarsi, e rischiare, per cambiarla». «Barbiana è conosciuta per gli scritti, ma gli scritti sono la metà di quello che era don Milani, un uomo d’azione – ha spiegato Landi – La scuola lì era 12 ore al giorno 365 giorni l’anno, e il peccato più grave era perdere tempo. La cosa più importante era imparare a ragionare con la propria testa, sviluppare lo spirito critico e imparare una lingua straniera. Solo con l’italiano non si va da nessuna parte, ma con le lingue straniere il nostro mondo non ha più confini».

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Stracolma la sala del Poltrona Frau Museum, con una platea di studenti, studentesse, docenti, istituzioni a tutti i
livelli e relatori anche dal mondo delle imprese, come Poltrona Frau e Gi Group. «Il mio messaggio ai giovani è questo: qualsiasi lavoro facciate deve avere una prospettiva educativa, una motivazione e una passione – ha commentato Loretta Bravi, assessore regionale all’istruzione – Don Milani aveva compreso nella realtà la necessità di raccordare la nostra manualità con la nostra conoscenza, tra studiare e lavorare. Dobbiamo rivalutare i nostri istituti professionali, perché abbiamo estremamente bisogno di chi sa fare. La Regione ha stanziato 8 milioni di euro per le scuole professionali, perché ci crede». Presente ad omaggiare l’appuntamento dell’Ipsia “Frau” anche il padrone di casa, Franco Moschini: «Invito voi, ragazzi e ragazze, a fare sempre qualche cosa, a lasciare una traccia della vostra presenza, della vostra vitalità. Quante cose si possono fare se c’è la volontà del fare, la volontà dell’esserci. Io la mia parte l’ho fatta, ora il futuro è vostro».

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