Una città fatta di affetti, memorie e quotidianità che resiste nonostante il terremoto. Da oggi è online il breve video documentario “Imaginopolis. La città che non cade” prodotto dall’associazione culturale McZee di Macerata, per la regia di Simone Pianesi e Sonia Petrocelli. Il video racconta in maniera poetica l’esperienza del progetto di didattica urbana ideato da Michele Gentili, insegnante e storico dell’arte, con il fine di promuovere nei più giovani il valore del legame interpersonale come fondamento del vivere comune.
Realizzato la scorsa estate nella cittadina di Visso, il progetto è una risposta simbolica alle necessità sorte a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia tra il 2016 e il 2017, portando alla distruzione di centri abitati e alla disgregazione di molte piccole comunità. Imaginopolis ha voluto coinvolgere i più piccoli membri di una collettività che si è fatta forza sollevandosi dopo la caduta, creando momenti per la condivisione di esperienze, di ricordi e di sogni nel cassetto. Attraverso attività di tipo creativo ed esperienziale, i bambini e le bambine di Visso hanno esplorato la città, intesa nella sua dimensione umana, come intreccio di vite e di percorsi, deposito di memorie e di aspirazioni.
Lo scorso 10 agosto il progetto si è concluso con un’azione simbolica e collettiva su scala urbana: tante stelle dorate, cucite su delle bandiere blu, sono state affisse in vari luoghi significativi della città, dalla scuola al parco, dai nuovi quartieri delle Sae alla bella e ferita piazza di Visso, a ricreare una grande costellazione. Per una volta, nella Notte di San Lorenzo, anziché cadere, decine di stelle brillanti si sono alzate in cielo, simbolo della città che non cade.
Ogni tappa di questo progetto è stata immortalata dagli scatti di Alisia Cruciani, fotografa e artista, da sempre impegnata in progetti partecipativi legati alla memoria dei luoghi e delle persone che li abitano.
«Da tempo pensavamo alla concretizzazione di un progetto artistico dedicato alle piccole comunità del nostro territorio ferite dal sisma – dice Michele Gentili, ideatore del progetto e presidente dell’associazione -. Abbiamo pensato all’immagine della stella, un simbolo di meraviglia e di unità. L’uomo per comprendere il cielo, qualcosa di più grande di sé, ha creato le costellazioni, corpi impalpabili che uniscono fuochi brillanti distanti tra loro. Nella notte di San Lorenzo abbiamo deciso di bloccare la caduta delle stelle e di alzarle simbolicamente in cielo con delle bandiere. Nei giorni precedenti, con i bambini di Visso, abbiamo scoperto che la città non è fatta solo di pietre e di vecchi mattoni, di viuzze e campane sonanti: essa è un organismo vivo composto di persone, di relazioni affettuose, di attività quotidiane e di vecchi ricordi. Il cuore di questo progetto è quella parte di città che resiste contro ogni avversità, quella dove l’uno si stringe all’altro, quella imbattibile e sempre viva: la città che non cade».