venerdì, Novembre 22, 2024

Junior G, il rapper che dà voce ai “piccoli”:
«Canto la rivalsa,
tutti ce la possono fare»

INTERVISTA - Giovanni Rinaldi, 18 anni, di Pollenza, ha pubblicato da poco tempo il suo ultimo singolo "Ho fame". Per l'occasione ha ripercorso la scelta del suo nome d'arte, la nascita della sua "vocazione musicale", gli ostacoli e i progetti futuri

 

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Giovanni Rinaldi, in arte Junior G

di Elisabetta Pugliese

Giovanni Rinaldi, in arte Junior G, originario di Pollenza, sta spopolando sia nel territorio regionale, dopo l’apertura del concerto di Irama questa estate a San Severino, sia a livello nazionale, specialmente grazie al riscontro sui social network, nei quali conta tantissimi follower, e a Youtube e Spotify, dove dopo pochissimo tempo calcola circa 260mila visualizzazioni e quasi 150mila ascolti. Junior G è molto determinato, desidera arrivare il più possibile al cuore delle persone, con cui, ci rivela, ha un rapporto molto speciale.

Quando e come nasce la sua passione per la musica?

«Innanzitutto mio padre dipinge e scrive libri, quindi l’arte l’ho avuta in casa fin da bambino. La mia passione per la musica nasce all’età di 12 anni, quando ho imparato a suonare la chitarra, poi a 16 anni mi sono innamorato del rap facendo freestyle ai giardini con gli amici. Ero molto fluido nel farlo, quindi ho iniziato a scrivere testi miei a casa. Dopo aver finito il primo pezzo, i miei amici mi hanno spinto a renderlo pubblico. Da lì è nato tutto».

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Fino allo scorso anno era uno studente. Com’è riuscito a conciliare le sue attività artistiche con quelle scolastiche?
«Frequentavo il liceo delle scienze umane. Devo dire che non è stato troppo difficile conciliare le due cose, mi sono sempre concentrato più sulla musica che sulla scuola, in realtà l’ho un po’ lasciata indietro, nonostante mi sia comunque diplomato con la media del settanta».

Ci parli del suo singolo “Ho fame”, che tra l’altro in un mese ha raggiunto circa le 162mila visualizzazioni. Quanta “fame” ci vuole oggi per raggiungere i propri obiettivi?

«Ci vogliono tanta determinazione, costanza e impegno. Tutte queste caratteristiche creano la “fame”, che alla gente arriva subito e molto facilmente. Nel mio caso, le persone mi hanno capito davvero quando ci sono state le audizioni dell’etichetta discografica Honiro a Roma. Su 250 partecipanti sono arrivato quarto, esibendomi sul palco con una traccia di due minuti. In quell’occasione, tutti hanno inteso che quello era ciò che desideravo fare nella vita, che quella era la mia strada».

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Quale messaggio vuole esprimere con la sua musica?
«Il messaggio principale è quello di inseguire sempre i propri sogni. Il nome d’arte, Junior G, che significa “piccolo”, l’ho scelto perché io sono piccolo di statura. Da piccolo ho sofferto molto per questo, ad esempio quando giocavo a calcio venivo sempre messo da parte. La mia è la voce dei piccoli, la loro rivalsa. Se ce la si mette tutta, con tanto lavoro e costanza, tutti ce la possono fare».

Tra Spotify, Youtube e Instagram conta numerose visualizzazioni e follower. Che rapporto ha con i suoi fan?
«Con loro ho un rapporto speciale. Mi arrivano centinaia di messaggi al giorno; nonostante gli impegni cerco sempre di rispondere a tutti. Non mi sento superiore a nessuno, mi piace avere una buona relazione con la gente. Poco tempo fa mi è successa una cosa che mi ha commosso: un ragazzo mi ha mandato un messaggio vocale su Instagram raccontandomi che due anni fa faceva la ginnastica artistica, ma ha smesso perché ha avuto un periodo molto difficile ed era molto demoralizzato. Non appena ha visto il mio video di “Ho fame” non sa precisamente cosa sia scattato in lui, ma ha rimesso la canottiera, è tornato in palestra e ha ricominciato ad allenarsi. Ce l’ha fatta, mi ha fatto molto piacere».

Cosa pensano la sua famiglia e i suoi amici della sua scelta di fare musica?
«All’inizio ci sono stati molti ostacoli. I miei genitori la pensavano diversamente da me, ma con il passare del tempo hanno cambiato idea, perché hanno visto la qualità delle cose che facevo e hanno capito che forse questa sarebbe davvero diventata la mia strada. La conferma è arrivata da pochissimo con il video, molti personaggi si sono personalmente complimentati con me. I miei amici, invece, mi hanno incoraggiato fin da subito. Ci hanno sempre creduto».

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Che progetti ha per il futuro?
«Ho in programma moltissime cose. Al momento siamo stati contattati da diverse etichette discografiche, dovremo produrre un Extended Play, cioè una raccolta di 6-7 tracce più piccola del disco. Dovremo decidere con quale di queste etichette approcciarci per portare a compimento questo progetto. Naturalmente faremo anche molti live in giro per la regione e per l’italia. Lavoreremo molto».

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