(Foto Fabio falcioni)
«Ma i figli sono vostri davvero?». E’ questa la famiglia che papà Edoardo Mirabella e mamma Elisabetta Cavana si sentono ripetere più spesso durante i loro viaggi in giro per il mondo. «No, li abbiamo presi in affitto» scherza il capostipite della famiglia Mirabella, unica famiglia di saltimbanchi in cui si esibiscono anche i figli, e perchè no? il cane, in un unico numero. I Mirabella sono da ieri a Macerata dove si sono esibiti in piazza della Libertà nell’ambito del festival Artemigrante. In scena papà, mamma ma anche Martin, 17 anni, Matilde 15 anni (social media manager della compagnia) e Mael 11 anni. «Cosa facciamo?Semplice, – racconta Edoardo – siamo noi stessi, raccontiamo la vita in famiglia e ci scherziamo su».
In realtà i Mirabella hanno una bellissima storia, fatta di destino, romanticismo e magia. Edoardo nasce da una famiglia di Pozzuoli che, quando era ancora piccolo si è trasferita a Milano, a causa del terremoto. «Io ero appassionato di Dolce Remì – racconta Edoardo – e come lui giravo con bastone e sacchettino. Ad un certo punto mi madre non sapeva dove mettermi e mi ha fatto entrare in una scuola di mimo. Lì nacque la mia grande passione e gli insegnanti mi dissero che ero portato e avrei potuto fare l’artista di strada nella vita».
Da quel momento ha iniziato a girare il mondo proponendo i suoi numeri poi all’inizio degli anni Novanta partecipò ad uno stage del grande mimo francese Marcel Marceau senza sapere che tra i partecipanti c’era anche la sua futura moglie Elisabetta Cavana. «Poi ci siamo rincontrati al festival di Chioggia e lì ci siamo scoperti, io mi ricordavo la sua tutina e lei il mio amico. Mi chiese un passaggio al Buskers festival di Ferrara, da quel passaggio non è ancora scesa dal camper».
Allora sono iniziate le esibizioni in coppia finchè nel 2002 non è nato Martin che «dopo 20 giorni era ad una convention di giocoleria». Nel 2004 è arrivata Matilde «grandissima regista, seguiva tutti gli spettacoli dal suo ovetto». Quando i bambini furono un po’ più grandi ricominciarono le esibizioni in coppia. Poi nel 2008 sul tetto del camper passò una cicogna in carne ed ossa, la famiglia ci rise su e una settimana dopo Elisabetta era incinta di Mael.
Come è stato il loro rapporto con la scena e i numeri? «Noi gli mettevamo semplicemente un costume e li tenevamo in scena. Ad un certo punto abbiamo acquistato una bicicletta olandese con un cassettone e mentre noi ci esibivamo loro stavano lì dentro, finché ad un cero punto, come tartarughine, uscirono da quel guscio per cominciare a fare i loro numeri. Tra le famiglie di saltimbanchi in realtà siamo gli unici i cui figli stanno in scena». E da sei anni a loro si è aggiunta anche Bianca, una cagnona che fa il suo numero col resto della famiglia. «Così il mio desiderio di essere Dolce Remì si è realizzato» commenta soddisfatto Edoardo Mirabella.
Una vita bellissima per i Martina, Matilde e Mael che viaggiano per il mondo e hanno tantissimi amici. «Da quando hanno iniziato ad andare a scuola – continua papà abbiamo deciso di fermarci durante l’inverno. Di solito lavoriamo nel week end, così non hanno mai un sabato libero. Ogni tanto ci chiedono di non essere in scena per stare con gli amici». Per loro l’estate è stata molto movimentata: sono arrivati fino in Svezia, da lì a Livorno, poi in Sardegna e ancora Feltre e di nuovo Sardegna fino ad arrivare ieri a Livorno da dove sono partiti per Macerata ed esibirsi. «E’ una vita particolare ma i nostri figli ci ringraziano. Il prossimo anno Martin sarà maggiorenne, vedremo cosa vorrà fare. Io non obbligo nessuno ma un po’ mi dispiace pensare che potrebbe fare altro».
Tra una piazza e l’altra, è arrivata anche l’esperienza televisiva. «Abbiamo fatto due stagioni a Colorado, nel 2014 e 2015. Da li nasce il discorso prove che non avevamo mai fatto prima. Abbiamo usato gli sketch televisivi per capire di cosa eravamo capaci e lo spettacolo ha preso molto più forma perchè si vede che sappiamo dove mettere i piedi. Poi ci ha notato un’autrice di Tu si que vales, eravamo un po’ contrari a partecipare per non deludere i figli in caso di sconfitta e poi perchè l’arte non va votata. Noi non avevamo nessuna forza, siamo una cosa unica, noi giochiamo in famiglia in scenadove i nostri figli sono naturali e liberi. Ci chiamarono per la finale ma noi lavoravamo e non abbiamo potuto partecipare. Adessso ci ha cercato I soliti ignoti».
E per finire Macerata: «il direttore artistico Marco Cecchetti lo conosciamo da tanti anni. Per 20 anni abbiamo appoggiato questo festival ma mai con la famiglia Mirabella al completo. Invece quest’anno ci siamo». La famiglia MIrabella si esibirà oggi e domani ad Artemigrante
Per informazioni www.teatroviaggiante.it e famigliamirabella su Instagram