Sono bastati cento metri di strada chiusa e ieri a Montefiore, frazione a 9 chilometri da Recanati e al confine con Montefano, è accaduta una vera magia. Bambini e bambine l’hanno occupata e con le loro risate e i loro giochi hanno trasformato la festa di quartiere in una giornata indimenticabile. Gli adulti presenti infatti non hanno resistito alla tentazione e anche loro si sono riservati in strada, all’ombra della torre medioevale e hanno ritrovato un luogo speciale in cui incontrarsi e chiacchierare.
La festa car e plastic free è stata organizzata da comitato Montefiore guidato dal presidente Fausto Maggiori. Ed è Linda Maggiori, figlia di Fausto, a raccontare a cosa ha assistito con i suoi occhi.
«I bambini hanno occupato la strada, prima timidamente, poi sempre più fiduciosi, in bici, skate, triciclo, pattini, giocavano a basket e a palla, e i grandi a far chiacchiere nelle panchine in mezzo alla strada poi visita al castello e infine cena condivisa a rifiuti zero con stoviglie. In poche ore anche i più scettici si sono accorti quanto spazio occupano le auto, quante relazioni distruggono, e quant’è bello un paesino con un’oasi pedonale. E chi diceva che pedonalizzare non si può, perché non si fanno affari, ha visto oggi che gli stessi avventori giocavano a palla coi figlioletti. Una strada pedonale attira la gente, non la respinge. La strada è di tutti, a partire dai più piccoli, a partire dai più deboli». Alla festa hanno partecipato anche il sindaco di Recanati Antonio Bravi e di Montefano Angela Barbieri.
«Siamo particolarmente felici e grati al quartiere di Montefiore, che anticipa e apre la strada al nostro progetto di Recanati città delle bambine e dei bambini, a cui stiamo lavorando – commenta Paola Nicolini, assessore con una specifica delega per la realizzazione del progetto – Abbiamo già richiesto un incontro perché desideriamo sostenere e dare sistematicità a questa esperienza nata dall’iniziativa di un gruppo di cittadini, perché possa consolidarsi ed espandersi anche in altri quartieri del nostro territorio. Perché se un ambiente è favorevole alla crescita dei più piccoli, tutti possiamo viverci bene e assicurarci anche un futuro di generazioni che abbiano a cuore la città e i legami sociali che la caratterizzino positivamente».