Serata all’insegna dell’aiuto reciproco per un fine comune quella di martedì scorso al Benedetto XIII di Camerino. I bambini e le bambine della scuola primaria Salvo D’Acquisto nell’ambito del progetto “Pronti: si va in scena!” hanno portato sul palco il copione dell’insegnante – regista – coreografa Alessia Barboni: “È successo un quarancocco”. Basta poco, un inconveniente e tutto cambia, ma l’aiuto incondizionato, un cammino comune, lo spirito di condivisione non conoscono barriere linguistiche, di nazionalità, territoriali. Il dialetto, la lingua parlata dai diversi animali, è vicinissimo alla vita quotidiana è verace e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze che non è perduta.
Il leoncino, protagonista della vicenda, ne incontra diversi di idiomi durante la ricerca della memoria e ne fa bagaglio culturale. Il dialetto possiede una forza espressiva e descrittiva genuina che scaturisce dal suo verismo; lo strumento che meglio esprime sentimenti, valori, culture, speranze, con cui ripercorrere i sentieri della memoria drasticamente inquinati dalla frenetica vita moderna. Avvoltoi, antilopi, zebre, iene, coccodrilli, serpenti, uccelli, ognuno con la propria lingua, tutti uniti per ritrovare la famiglia del piccolo leone.
I disegni delle scenografie sono stati realizzati dagli alunni e le alunne delle classi quinte e seconde. I costumi, i copricapi e gli effetti speciali curati dalle maestre Lorella Pigotti, Maria Laura Moreni e Francesca Cristina Gaspari, gli allestimenti e il taglio fogliame preparati da Carla Consoli, Carla Sepi-Cameresi, Flavia Grossoni con la collaborazione di Marina Paladini, Cristina Pistoni e Umberta Donati. Una menzione particolare va agli educatori Francesca Verdarelli e Francesco Belardinelli che si adoperano sempre perché tutto riesca al meglio.
Un lavoro di gruppo che ha coinvolto genitori, nonni, familiari degli alunni, i quali non si sono tirati indietro collaborando con le insegnanti. Un grande lavoro di coesione quindi per consentire a tutti di esprimersi al meglio delle proprie capacità, per mettersi in gioco, per sperimentare canali comunicativi diversi, per una didattica inclusiva all’insegna del rispetto del singolo coinvolto in base alle proprie peculiarità. Un’esplosione di colori, luci ed emozioni ha scaldato i cuori della comunità camerte.