domenica, Novembre 17, 2024

Leonardo Sciascia a Macerata
nei racconti della figlia Anna Maria

A 30 ANNI DALLA MORTE del grande autore Macerata racconta gli ha dedicato un doppio appuntamento condotto da Lucia Tancredi. Hanno partecipato studenti e studentesse del liceo scientifico "Galilei"

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Lucia Tancredi con i familiari di Leonardo Sciascia

 

Gli studenti e le studentesse del liceo scientifico “G.Galilei” sono stati protagonisti di un evento, lunedì 29 aprile nell’aula Giovannetti del Palazzo degli Studi in città: l’incontro con Anna Maria Sciascia, la figlia del grande autore siciliano Leonardo e con Antonio Motta, rinomato poeta, scrittore, saggista, uno dei massimi esperti di Sciascia, a cui ha dedicato, a trent’anni dalla sua morte, l’ ultimo numero de “Il Giannone”, importante rivista letteraria.
L’iniziativa, anteprima del festival “Le derive” di Macerata Racconta, ha previsto un doppio appuntamento, per cui all’incontro mattutino con gli studenti e le studentesse è seguito un pomeriggio di studio presso il Teatro della Filarmonica, valido come formazione per insegnanti ed educatori, aperto alla cittadinanza.

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Anna Maria Sciascia, nell’incontro della mattina con i ragazzi e le ragazze dello Scientifico, ha parlato dei principali modelli letterari dello scrittore, da Manzoni a Pirandello, ed ha fornito consigli per approcciare la conoscenza della sua opera; nella bella cornice del Teatro della Filarmonica, invece, nel pomeriggio, la figlia dello scrittore ha rievocato alcuni aneddoti dello Sciascia uomo, relativi alla sua vita nell’amata Sicilia, nella tenuta della Noce, e ai suoi viaggi, ai rapporti con la famiglia e con gli amici, ma ha anche ricordato con delicatezza il periodo difficile della malattia del padre e della morte, che lo ha strappato al nostro paese davvero troppo presto, regalando alla platea silenziosa momenti di sincera commozione.

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Lo studioso Antonio Motta ha illustrato la sua pubblicazione come libro di studi, più che di celebrazione, perché “Leonardo non avrebbe amato essere celebrato, lui che concepiva la letteratura come dovere di dire la verità, come impegno civile, come necessità di cercare la luna nel pozzo”. Attraverso il racconto di Motta l’opera di Sciascia è stata proposta in una prospettiva diacronica e l’attenzione è stata rivolta ai dibattiti, e talora alle polemiche, da essa suscitati.
A moderare gli incontri è stata la professoressa Lucia Tancredi, che con la consueta capacità affabulatoria e le sue intelligenti domande ha saputo guidare le conversazioni con i due illustri ospiti, catturando l’attenzione tanto dei giovani liceali al mattino, quanto dell’eterogeneo e numeroso pubblico intervenuto nel pomeriggio.

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