La storia di Adolfo Porfiri, a 16 anni, nel diario scritto durante l’esperienza di lavoro coatto in Germania. E’ quella alla quale hanno lavorato ragazzi e ragazze dell’Ipsia Corridoni di Macerata per il progetto “Pietre della memoria”.
Il 9 maggio la premiazione alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Il progetto è stato svolto dalle classi VG e VH coordinate dalla professoressa Daniela Meschini. Il lavoro di ricerca si è incentrato sul tema della Resistenza approfondendo in particolare l’esperienza degli IMI(Internati Militari Italiani) e del contributo delle donne marchigiane. La ricerca più interessante ha riguardato l’esperienza del lavoro coatto che ha visto protagonista il giovane “Adolfo Porfiri” di soli 16 anni che aveva scritto un diario sugli anni trascorsi in Germania a lavorare in una famosa ditta di pneumatici. Una storia quella del lavoro coatto ancora poco conosciuta che si aggiunge alle tante storie ancora da approfondire ha degli anni bui del Secondo Conflitto Mondiale. Il lavoro di ricerca si è concluso con la produzione di un video “L’altra Resistenza” e due presentazioni in Powerpoint: “ L’altra metà della Resistenza” e “Ogni giorno sembrava un anno”. I lavori hanno avuto il contributo musicale del professor Roberto Gatta.
Merita un encomio l’iniziativa della professoressa Daniela Meschini che ha incoraggiato la collaborazione degli alunni nel ricordare la prigionia in Germania del ragazzo Adolfo Porfiri. “La memoria è un dovere” ci ricorda Primo Levi e a scuola si dovrebbe far conoscere di più la tragedia degli I.M.I. nella seconda guerra mondiale.