Affidarsi al caso o all’impegno e al sacrificio: sono queste le due strade messe a confronto durante l’incontro proposto nell’ambito del progetto Hazzard.
Martedì 9 aprile le classi del biennio del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata sono state coinvolte nel Progetto “Hazzard”, un progetto di rete per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, nato dalla collaborazione del Dipartimento delle Dipendenze patologiche con diverse associazioni e cooperative sociali del territorio.
La mattinata è stata articolata in due momenti, uno dedicato alla riflessione sul gioco che promuove sano agonismo e crescita personale, e uno a definire il gioco d’azzardo e ad illustrarne le caratteristiche e i pericoli.
Sono intervenuti gli psicologi dell’Associazione Glatad, Andrea Giammaria e Federico Pollini e Veronica Gandria e Chiara Paoletti. All’incontro hanno partecipato anche Luca Caproli e Jakie Kohli, giocatori delle squadre di pallanuoto maschile e femminile di Tolentino.
Il dottor Giammaria ha introdotto l’iniziativa illustrando il progetto agli studenti e alle studentesse e ha poi lasciato spazio ai due atleti, che hanno raccontato la loro storia umana e sportiva, mettendo in risalto quanto anche una passione debba essere coltivata e sostenuta da determinazione e spirito di sacrificio. I ragazzi e le ragazze si sono poi confrontati con i due giovani sportivi ponendo loro domande ed esternando curiosità relative alla pallanuoto e più in generale al mondo dello sport, che oggi è sempre più inteso come business e spesso trascende quelli che sono i valori che lo sport stesso deve trasmettere ai giovani.
Nella seconda parte della mattinata il dottor Pollini è entrato nello specifico del progetto, introducendo la differenza tra il gioco in cui si mettono in campo le abilità personali, e il cui risultato scaturisce dall’impegno e dagli sforzi dell’individuo, e il gioco in cui protagonista assoluto è invece il caso. I ragazzi e le ragazze sono stati quindi invitati a “grattare” i biglietti di una famosa lotteria e lo psicologo ha mostrato loro quanto basse siano le probabilità di vincita; ha mostrato poi come sono ideate e costruite le pubblicità sul gioco, smontandole minuziosamente e facendo capire i meccanismi messi in campo nel marketing. Infine ha esposto ai ragazzi i caratteri della patologia legata al gioco d’azzardo, evidenziando come le aree cerebrali interessate siano le stesse coinvolte nella dipendenza da “sostanze”.