di Francesca Marsili
Si chiamano Spina, Turbo e Pepita, hanno quattro zampe e la loro missione è: aiutare i ragazzi e le ragazze affetti da disabilità. Sono rispettivamente: uno spinone, uno skipperke ed un Cavalier King e sono i cani dell’Associazione Noa di Macerata educati per la pet-therapy, un intervento che affianca le tradizionali cure cercando di migliorare la qualità di vita attraverso il rapporto uomo-animale.
Questa volta, i nostri amici pelosi, dopo aver dato sollievo ai pazienti del reparto di oncologia di Macerata, si sono presi cura di cinque giovani ragazzi e ragazze con difficoltà psicomotorie che fanno parte del gruppo “piccole farfalle creano”, un laboratorio attivato dall’Avulss di Tolentino per adolescenti diversamente abili. Un progetto, quello di Iaa (intervento assistito con animali) realizzato in collaborazione con l’associazione Noa e finanziato dal Rotary locale, che ha trovato sede in alcuni spazi messi a disposizione dall’Istituto comprensivo “G. Lucatelli”. Sei sedute con “il migliore amico dell’uomo” in cui sono stati trattati tre argomenti: le emozioni, il gioco ed i cinque sensi, tutte finalizzate ad accrescere e migliorare la capacità dei ragazzi con disabilità, nell’affrontare piccoli compiti quotidiani e spontaneità di interazione.
La terapia, della durata complessiva di due ore, composta di una parte collettiva ed una individuale, è stata costruita valutando le esigenze specifiche del piccolo paziente assieme ai genitori. Tre le figure professionali presenti ad ogni laboratorio di pet-therapy: un medico veterinario, una referente, che ha monitorizzato che la relazione tra il cane ed il bambino fosse corretta ed un coadiutore che si è occupato di accompagnare l’animale e fare da mediatore tra esso ed i giovani pazienti.
Tutta rosa l’ equipe dell’associazione Noa che ha guidato il progetto, composta dalle dottoresse Chiara Baggio, Maura Morichetti ed Irene Pazzaglia in qualità di veterinarie esperte in zooterapia e coadiutrici e la dottoressa Ludovica Laurini come referente.
Una bella occasione di crescita, perché l’animale stimola la socializzazione, si dona e non ha pregiudizi, ha per i ragazzi, una grande valenza emotiva: accarezzarlo e coccolarlo provoca un gradevole contatto fisico e stimola la creatività e la capacità di osservazione oltre che imparare a prendersi cura di qualcuno diverso da sé.