«Mi chiamo Ivan, ho 30 anni e fino a poco tempo fa lavoravo come fotomodello. Quando ad aprile 2013 sono arrivati all’improvviso i primi disturbi mi è crollato il mondo addosso. Con la diagnosi di una forma grave di sclerosi multipla è svanito tutto in un attimo: il lavoro, la fidanzata di allora e il futuro. Ma grazie all’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), ho scelto di lottare. Ho imparato che non esiste oceano che non possa essere superato». Ivan Cottini, ex fotomodello, adesso di anni ne ha 33 e racconterà la sua esperienza a Macerata, grazie all’invito della società sportva Ginnastica Macerata. Un incontro fortemente voluto da Arianna Ciucci, ex campionessa italiana di ginnastica aerobica. L’appuntamento è per sabato 9 marzo alle 18 nella palestra del Convitto in Via Mameli ed è aperto alle scuole medie e superiori e a chiunque sia interessato a partecipare. Cottini è impegnato da anni a dimostrare che la sclerosi multipla non è la fine di una vita regolare e recentemente ha anche ricevuto il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, proprio per la determinazione con cui affronta la malattia e per l’esempio di coraggio e determinazione che ha mostrato in questi ultimi anni. Dopo un primo periodo di scoramento, Ivan ha deciso che la malattia non gli avrebbe impedito di fare nulla, ha cominciato ad allenarsi sottoponendosi a dure prove fisiche, spiegando di non voler dimostrare di essere più forte di qualcuno, ma semplicemente che la malattia, è un limite che si può battere.
Oltre all’allenamento giornaliero Ivan si è imposto un obiettivo nella vita: girare per le scuole delle Marche per testimoniare che la Sclerosi multipla non è la fine della vita, come tante altre malattie e tante altre diversità.
«Ho scelto di lottare ogni giorno»,
Cottini racconta la sfida alla malattia
ESEMPIO - L'ex fotomodello sarà ospite della società sportiva Ginnastica Macerata il 9 marzo alle 18 nella palestra del Convitto in Via Mameli. Il suo obiettivo è spiegare a studentesse e studenti che la sclerosi multipla non è la fine della vita: «Ho imparato che non esiste oceano che non possa essere superato»