di Francesca Urbani
“C’è chi sta bene solo all’aperto, conosce i nomi delle piante e dei fiori, prende in mano i grilli e corre dietro alle farfalle, chi si butta nell’erba perché vuole sentirne l’odore, chi accarezza i sassi e si fa passare la sabbia tra le dita, come se fosse seta; chi conosce cos’è un frutto, una radice, una foglia o un fiore. Queste persone usano l’intelligenza naturalistica”.
Ci sono bambine e bambini che si avvicinano con curiosità al mondo vivente per esplorarlo ed elaborare una conoscenza della natura. A volte legata strettamente ad esperienze personali con un approccio ingenuo, altre volte invece con un taglio di tipo scientifico. Da grandi potranno anche diventare biologi, contadini o veterinari. Cosa fare per incentivare l’intelligenza naturalistica? Con i più piccoli, da zero a tre anni, mentre si è fuori (magari al parco) invitare i bambini a toccare le superfici naturali e ad annusare piante e fiori e ammirarne i colori. Coi più grandi, dai tre fino a sei anni, si può dare inizio ad una caccia alle erbe aromatiche, ai fiori profumati ai frutti di stagione da mangiare: come sono?. Dalle nostre parti, soprattutto in questa stagione, è facile trovarne di ogni tipo!