domenica, Novembre 17, 2024

«Il mio primo Elisir d’amore»

MACERATA OPERA FESTIVAL - Mia e Riccardo, 5 anni, raccontano il loro "battesimo" dell'opera. Emozioni e curiosità

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Mia con la mamma durante l’Elisr d’amore

di Ana Bermejillo*

Una spiaggia coloratissima, musiche frizzanti, scene in continua evoluzione: l’Elisir d’amore di Damiano Michieletto ha fatto innamorare gli adulti ma ha affascinato anche tanti bambini e bambine che hanno scelto l’originale allestimento per il “battesimo” dell’opera. Tra gli altri due piccoli maceratesi, Mia Ortensi e Riccardo Animento, 5 anni, compagni di asilo che hanno condiviso questa piccola avventura.

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Riccardo si è molto emozionato. Già a casa ha chiesto di indossare camicia e papillon, ben cosciente della sacralità del teatro e di quel tempio della lirica dove mamma e papà sono andati sempre senza di lui. Una volta iniziato, ha molto apprezzato lo spettacolo, molto meno il fatto di dover stare fermo e zitto ma ci è riuscito per un intero atto. Quello che non è riuscito a vincere è la sua curiosità. Ogni movimento sia in sala che sul palco è stata per lui occasione imperdibile per saperne di più: «Da dove arrivano le luci? Perchè non ti fanno entrare se arrivi in ritardo? Come fanno i cantanti a fare questa voce? Non mi dire che quella Jeep è vera». E così via per tutto il primo atto. «E’ stato bellissimo ma ora sono veramente stanco» questo il commento con cui si è allontanato dallo Sferisterio.
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E possibile (possibilissimo) che sia perché l’hanno lasciata accedere al palco con il gelato al fior di panna comprato nell’intervallo. Ê anche molto probabile (probabilissimo) che sia perché ancora credeva che alla fine dell’opera regalassero canotti gonfiabili giganti a forma d’aragosta e ciambelle colorate, ma Mia è voluta rimanere fino al termine dello spettacolo.

La giovane coppia compagna di palco ha anche tollerato con un sorriso solare i meravigliati commenti di una bambina che, grande amante dei coriandoli, delle principesse e degli abiti costellati di pailletes, è rimasta colpita da tutto. Piccola Mía, cosí presa dalla musica sbarazzina di Donizetti, che ogni tanto si metteva nel ruolo di soprano e ci provava con gli acuti anche lei.

Mía ha riso, ha saltellato, si è preoccupata per Adina, ha chiesto infinite volte che fine avesse fatto il pupazzo di peluche, regalo sgradito dell’innamorato Nemorino, che finisce cestinato … e ha anche urlato “Bravo! bravo!” unendosi al pubblico che supplicava un bis del tenore. Di ritorno a casa, passeggiando per la Pace, due italo spagnole di quasi 5 e quasi 40 anni canticchiavano “Viva il grande Dulcamara, possa presto a noi tornar…!”

E tu hai mai assistito ad uno spettacolo di opera o a teatro?

*ANA BERMEJILLO SI PRESENTA:  «Sono spagnola, adoro viaggiare e sono stata fortunata di conoscere dalle mangrovie del Senegal fino ai grattacieli di New York (città dove ho svolto la mia tesi dottorale).
Adoro la letteratura e il giornalismo e ho pubblicato vari libri. Prima di trasferirmi a Macerata, insegnavo a Madrid all’università di Scienze della Comunicazione. Ho una famiglia ultra-fantastica, sono sposata con un italiano molto attraente e sono mamma di due gemelli di cinque anni e di una piccolina di tre».

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