di Carlo Vesprini*
Da oggi in poi chi vorrà passare delle vacanze a Potenza Picena dovrà stare bene attento a dove mette piede. Il rischio è infatti quello di ritrovarsi a Montesanto senza neanche essersene accorti. Cosa è successo? E’ stata installata all’insaputa di tutti una macchina capace di trasportare le persone in altri luoghi? Niente di tutto ciò, si tratta solo di un provvedimento dell’amministrazione che nei mesi scorsi ha conferito al centro storico del pese il suo vecchio nome di Montesanto. Per capire questa scelta è necessario fare un salto indietro nel tempo e parlare della storia di questa città.
L’antica Potentia era una fiorente colonia romana, fondata nel 184 a.C. vicino al fiume omonimo e alla strada Helvia Recina (oggi strada Regina) la più importante via di comunicazione nella zona dell’epoca. Quando nel V secolo durante la guerra greco-gotica venne distrutta, alcuni superstiti fondarono, su uno dei colli adiacenti, in un tratto di territorio più interno e più sicuro, il borgo di Monte Santo, attorno all’antica pieve di Santo Stefano. Il documento più antico che attesta l’esistenza della pieve (che si trovava nell’area dell’attuale piazza Matteotti) e del nucleo abitato, entrambi feudi del vescovo di Fermo, risale al 947 d.C. Il nuovo nome fu dato molto probabilmente a causa dell’impressionante concentrazione di chiese, molte delle quali in piedi ancora oggi. Montesanto continuò nei secoli a essere uno dei centri più importanti della regione, tanto che divenne addirittura un comune. Ma nel 1862, sull’onda dell’entusiasmo per la recente nascita del regno d’Italia, il consiglio comunale decide di cambiare il nome in Potenza Picena, col quale si è voluto così recuperare l’antica origine romana e gli antichi popoli che abitavano le Marche, conquistati poi dalla stessa Roma. Eppure l’abitudine era troppo forte e per molti anni ancora, fino al XX secolo, e, anche se in misura minore, fino a oggi, tutti hanno continuato a chiamare questa città Montesanto.
Per questo l’attuale amministrazione ha scelto un ottimo compromesso: il comune e la sua città di riferimento continueranno a chiamarsi Potenza Picena, mentre all’antico borgo medioevale è stato restituito il nome di Montesanto, come la targa affissa sulle vecchie porte d’accesso d’ora in poi ricorderà.
*Carlo Vesprini, studente del liceo classico “Leopardi” di Recanati. Articolo scritto nell’ambito del progetto Alternanza scuola lavoro