L’alternanza scuola lavoro diventa un’occasione indimenticabile per un gruppo di studenti e studentesse toscani, in questi giorni in trasferta nelle zone terremotate de Maceratese. Sono 15, dormono in tenda in un camping di Fiastra con vista lago e Sibillini e pranzano nelle aziende dove sono destinati. Apprendono lavorando ma dando anche una mano alle aziende di un territorio che cerca di rialzarsi. Un’iniziativa organizzata dall’Istituto tecnico agrario di Firenze in collaborazione con Coldiretti Macerata che ha segnalato cinque aziende di Valfornace e Pieve Torina (dalle Sorelle Girolami, Maccario Aureli, all’agriturismo Roccamaia, all’azienda agricola Rivelli, all’allevamento di galline ovaiole bio di Alba Alessandri) ed elaborato insieme alla scuola i progetti di cooperative learning, guidati dai loro docenti Michele Cencini e Rosa Dimilta. Resteranno nelle Marche fino a sabato.
In questi giorni stanno affrontando dal vivo sia la gestione di mucche, pecore e galline ma anche l’aspetto della ristorazione nelle aziende che hanno ampliato la loro attività all’agriturismo. Ieri sera, martedì 19 giugno, hanno incontrato i vertici provinciali di Coldiretti. Il presidente Francesco Fucili, la delegata dei Giovani Alba Alessandri e il direttore Giordano Nasini hanno parlato ai ragazzi di biologico, cucina, gestione dei pascoli ma soprattutto del modello agricolo maceratese messo a confronto con quello toscano, dei mercati di Campagna Amica e di tutte le battaglie di Coldiretti sull’etichettatura obbligatoria, sulla difesa della qualità del nostro Made in Italy. «Un’occasione importante per i ragazzi – spiega il presidente Fucili – anche perché la loro scuola, a differenza dei tecnici agrari delle Marche, è inserita in un contesto urbano e non dispone di serre, vigneti, terreni e stalle. Tutta teoria tra i banchi mentre qui hanno la possibilità di fare pratica. Sono rimasti molto stupiti da un’economia che non immaginavano. Questa esperienza arricchisce tutti: la scuola, i ragazzi che sono la futura generazione del mondo agricolo ma anche i nostri agricoltori che, con i complimenti di persone che non conoscevano affatto la realtà marchigiana, aumentano in consapevolezza, comprendendo sempre più quanto sviluppo può dare l’agricoltura ai nostri territori».