Imparare passi di danza che ormai non si usano più e ballare sulle note di strumenti fuori dal comune nella patria dei Da varano. E’ l’occasione offerta nei giorni scorsi agli alunni e alle alunne delle scuole primarie dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino hanno vissuto un’esperienza unica immergendosi nel mondo del “danzar cortese” grazie all’interessamento del dirigente scolastico, professor Maurizio Cavallaro, che ha ritenuto necessario offrire alla comunità scolastica un’opportunità unica: far danzare bambini e le bambine da 6 a 11 anni su musiche medioevali con l’esperta Enrica Sabatini.
Ci si può domandare: perché la danza nelle scuole? E perché proprio quella medioevale?
La danza utilizza e trasforma il movimento in una manifestazione individuale, sociale e artistica. Individuale perché offre la possibilità di esprimere la propria sensibilità emotiva favorendo l’autostima e l’iniziativa personale sviluppando un pensiero conoscitivo e forme di pensiero creativo. Sociale in quanto attività di gruppo che favorisce la capacità di attenzione e di rispetto nei confronti degli altri migliorando comunicazione e relazioni interpersonali. Artistica perché aiuta e stimola l’uomo ad esprimersi in modi diversi a seconda delle epoche storiche.
Le danze medioevali erano semplici, simili ai giochi che ancora oggi fanno bambini e bambine, basate su passi ritmici e figure ripetute, eseguite in girotondo o in fila prendendosi per mano. Ed è proprio questo che ha insegnato la docente dello stage, Enrica Sabatini, che con incontri da circa un’ora è riuscita a coinvolgere tutti gli alunni e a trasmettergli lo spirito della danza medioevale con semplici parole ritmiche come: zoccolo, zoccolo, vado a destra, apro e chiudo, destra, sinistra, bisticcio interno, bisticcio esterno, iampapà, salto. Flauti, trombe, viella (l’ antenata del violino) e vari tipi di strumenti a percussione fanno da sottofondo a queste performance di tutto rispetto. Nella patria dei Da Varano non poteva mancare un’occasione di festa danzante per ampliare il bagaglio culturale delle giovani leve.