Monumento per amico, presentati i lavori degli studenti e delle studentesse delle scuole civitanovesi. Si è svolta questa mattina l’iniziativa di presentazione del progetto “Un monumento per amico” che aveva come tema fondante “la famiglia”. Nell’aula magna dell’istituto Da Vinci l’assessore all’Istruzione Barbara Capponi, Anna Maria Vecchiarelli dell’ArcheoClub, Stefano Cecarini della Banca Credito Cooperativo hanno osservato gli elaborati dei 9 istituti della città. Il tema di quest’anno era appunto la famiglia e ogni classe e insegnante ha trattato l’argomento in maniera originale e sotto una luce inedita. Queste le scuole e le classi partecipanti: l’istituto scolastico di via Regina Elena ha proposto “la famiglia romana”, un tema declinato dagli alunni e dalle alunne della scuola secondaria Pirandello classi 5A e 5B, scuola primaria e alunni della scuola d’infanzia Bartolini. L’istituto scolastico di via Ugo Bassi ha approfondito invece la radio come mezzo di cultura e intrattenimento con gli alunni e le alunne della II B della Zavatti e il racconto alla comunità con l’arte di Mauro Brattini con gli allievi della 1E dell’Annibal Caro. Via Tacito al completo con la scuola media (coinvolte le classi prime ) e con i plessi di san Marone e Santa Maria Apparente (alunni e alunne delle classi quinte) sul tema: “così è la famiglia, così è l’oratorio”. Antichi mestieri e teatro delle logge di Montecosaro al centro dell’intervento dell’Istituto Sant’Agostino. Mentre l’istituto Da Vinci ha acceso il riflettore sul concittadino Annibal Caro e il suo “allegro indiavolato irraccontabile garbuglio: “Gli straccioni”. Classi III e IV del Bonifazi impegnate invece nel progetto “Famiglie all’opera”, mentre gli alunni e le alunne del IV anno dell’istituto Corridoni hanno proposto il progetto “Centro specialistico polifunzionale per bambini”. Street art e museo a cielo aperto per studenti e studentesse della 3A del liceo per le scienze umane, mentre la famiglia nel cambiamento socio economico è stato al centro dell’Ipsia Corridoni.
(foto Federico De Marco)