Ci sono poche vie intitolate alle donne a Macerata e in provincia. E spesso molti non conoscono la loro storia né come mai sono state così importanti da meritarsi il nome di una via. Da questo è partita la classe IV D dell’Ite Gentili di Macerata, indirizzo Sistemi informativi aziendali, per sviluppare una app che si chiama proprio “Vie al femminile”. L’idea è stata premiata ieri a Roma durante il quinto concorso nazionale “Sulle vie della parità”, organizzato da Toponomastica femminile. Il lavoro era stato premiato anche l’8 marzo 2018 alla prima edizione del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche” vincendo il premio per il progetto più innovativo più il premio speciale per le scuole del cratere.
Il percorso da cui nasce l’idea era stato proposto dall’Osservatorio di genere di Macerata. Gli studenti e le studentesse sono rimasti colpiti dal tema su cui non avevano mai riflettuto né fatto attenzione: a chi sono intestate le vie delle nostre città? Scoprendo quanto ridotto sia il numero non solo nella città di Macerata ma anche nei comuni della provincia, si sono chiesti quale potesse essere il loro contributo per una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza e, vista la specifica formazione nell’ambito informatico, è stato immediato pensare di sviluppare un sito e una app sulle vie al femminile.
L’obiettivo dell’app è informare sulle vie di Macerata dedicate a personaggi femminili: sono state scelte le vie intestate alle donne laiche, per rendere più evidente la necessità di dare la giusta visibilità a quelle protagoniste che hanno vissuto a pieno la vita sociale e politica del capoluogo di provincia, a queste sono state affiancate le vie che si riferiscono a categorie: Orfane, Partigiane, 8° Marzo (in tutto 12 sulle 18 vie al femminile maceratesi). L’app riporta il nome, la foto (o della via o del personaggio storico), una breve biografia della donna o la descrizione della categoria e consente di ascoltare la lettura della descrizione sia in lingua italiana, che con traduzione simultanea in lingua inglese, di attivare il navigatore per raggiungere la via e infine di conoscere meglio il personaggio trattato tramite la ricerca in Internet. E’ stato usato principalmente il sito di Toponomastica al Femminile, solo nel caso del vicolo delle orfane si accede al sito web realizzato dagli studenti, su “La piccola umanità internata: il vicolo delle orfanelle”. La classe ha studiato le origini dell’istituzione degli orfanotrofi maschili e successivamente di quelli femminili, indagando poi sulla storia locale. Sono state raccolte anche due testimonianze di ex-ospiti dell’orfanotrofio. L’esperienza ha consentito agli studenti e alle studentesse di mettere in gioco le competenze informatiche, realizzando prodotti fruibili da tutti, di formarsi ad una cittadinanza attiva e alla sensibilizzazione sulle pari opportunità e di riscoprire la propria città come libro di storia.