lunedì, Novembre 18, 2024

Il mondo della terra cruda:
come è fatta
e cosa ci si può costruire

TREIA - Dopo la visita alla casa di terra, le seconde della primaria dell’Istituto Comprensivo “E. Paladini” di Treia, Passo di Treia e Chiesanuova hanno partecipato a un “Emotional Design”

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Un momento del laboratorio

Il Comune di Treia da tempo si impegna nella valorizzazione della Casa di Terra cruda in contrada Fontevannazza, attraverso una serie di attività e progetti rivolti alle scuole, organizzati e curati dall’assessorato alla cultura. La novità di quest’anno ha visto la collaborazione dell’Auser Treia per quanto riguarda i laboratori didattici con la terra cruda. Ieri, dopo un percorso di visita guidata nella Casa di Terra, rivolto alle classi seconde della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “E. Paladini” di Treia, Passo di Treia e Chiesanuova, si è svolto nell’Aula Didattica Multimediale del Museo Archeologico del Comune di Treia, il laboratorio “Emotional Design”. L’intento di questo incontro teorico-pratico è di avvicinare gli studenti e le studentesse al mondo della terra cruda, favorendo attraverso un’attività ludica, l’apprendimento di forme di costruzione naturali e sostenibili, alternative al cemento e rispettose dell’ambiente.

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lavoretti con la terra cruda

Il laboratorio è stato guidato da Ferdinando Renzetti, un esperto delle tradizioni rurali, che collabora con il centro di educazione ambientale di Casalincontrada “CEA CedTerra”, promuovendo e realizzando in prima persona laboratori e workshop sulle tecniche costruttive con la terra, sui materiali naturali e sulle loro reinterpretazioni attuali. Il percorso si è sviluppato in due fasi distinte: la prima, teorica, si è incentrata sulla spiegazione degli elementi che compongo la terra, ovvero la sabbia, l’argilla, l’humus e il limo; i modi in cui essa può essere setacciata e lavorata con mortai e pestelli; i vari colori che può assumere in base ai minerali che la compongo, ad esempio, il rosso; l’apprendimento delle tecniche per spezzare la paglia e per ottenere la barbettina. Nella seconda fase, invece, i piccoli studenti e le studentesse si sono divertiti a creare e modellare con le mani una serie di impasti, dando vita ad oggetti-giocattolo dalle forme più disparate, come, barchette, gondole, cestini, mattoni, ecc. Dunque, un percorso, per sensibilizzare e mostrare agli alunni e alle alunne, che, utilizzando materiali naturali come la terra, è possibile costruire ed edificare senza inquinare e sprecare risorse, sviluppando, attraverso la fase pratica, la loro intelligenza sociale ed emotiva e l’uso della fantasia e della creatività.

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Da sinistra Antonio Marcucci, presidente Auser provinciale, Edi Castellani, vice sindaco, Ferdinando Renzetti, Paolo D’Arpini, presidente Auser Treia

 

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