di Maurizio Verdenelli
(foto di Simona Del Medico)
Ā«Diego? Fino a tre anni dāetĆ , voleva fare il netturbino. Ora che ne cinque ĆØ indeciso. Scrittore? No, troppe presentazioni di libriĀ», racconta divertita la madre, la scrittrice Simona Sparaco, romana con radici anconetane e zia ad Appignano (Ā«mi ospita quando vengo da queste partiĀ») che ieri sera era in prima fila allāinaugurazione della biblioteca del Liceo Classico e Linguistico āGiacomo Leopardiā con la nipote madrina e testimonial. Diego āintelligentissimo, vivace e fantasiosoā ĆØ figlio di Simona e Massimo, grande scrittore e da questāanno vicedirettore del āCorriere della Seraā dopo una āvitaā, lui torinese, a āLa Stampaā. Parliamo di Gramellini che con āFai bei sogniā ha scalato le vette delle vendite in libreria. Anche lui cāentra āqualcosaā con Macerata, essendo lāex marito di Maria Laura RodotĆ , figlia di Stefano che proprio allāuniversitĆ cittadina, un giorno pieno di neve (raccontĆ² lui qualche anno fa) iniziĆ² la sua splendida carriera di docente, poi di parlamentare.
GiĆ , bei sogni per gli studenti del āLeopardiā che da lunedƬ potranno accedere alla bella ed attrezzata biblioteca curata āin primisā dalle professoresse Patrizia Zega e Maria Rita Pistelli con il contributo di altre docenti, tra le quali la prof Ortensi. Questo āgranaio dellāanimaā, per parafrasare la Yourcenar, vede catalogati quattromila titoli, in attesa di altri settemila volumi che sono nei magazzini dellāistituto, specifica il vicepreside Adriano Menchi. Tra i primi ci sono anche le cento pubblicazioni che i ragazzi maceratesi āsi sono portati a casaā vincitori in una nota trasmissione di RaiTre: āPer un pugno di libriā. Undicimila non sono soltanto āun pugnoā: tra questi previsto anche uno speciale fondo con tutte le sue opere āha promesso la Sparaco che ha raccontato pure lāodissea ferroviaria vissuta da Roma a Macerata (ma non sapeva della nuova superstrada? No, pare di no).
La cerimonia, per par condicio, si ĆØ svolta nell’aula Confucio, al piano superiore con il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, la vicesindaca Stefania Monteverde; il vescovo Nazzareno MarconiĀ e naturalmente Simona Sparaco āincalzataā sul tema āLe paure dei nostri tempiā da Emanuela Corvatta (associazione āLāArca senza NoĆØā) che a Macerata āha portatoā lāamica Chiara Gamberale e Susanna Tamaro. Per Pettinari, ex del Classico (pare che in classe ci fosse pure il senatore Carlo Ballesi) come il fratello Giuseppe la figlia Ludovica, un ritorno atteso dopo il āchiacchieratoā forfait di ottobre: Ā«Vorrei, ma talvolta a causa del cumulo degli impegni, non riesco ad esserci alle cerimonie che contano. Tuttavia allāinaugurazione di questa biblioteca ci tenevo: un progetto prezioso del liceo che ha trovato la Provincia pronta. La situazione post sisma dellāedilizia scolastica ĆØ naturalmente difficile, ma il Classico si trova meglio rispetto ad altre situazioniĀ». Anche per la Monteverde un āritorno a casaā aprendo finalmente āla porta sempre chiusaā dove si trovavano quei libri che ora possono essere fruiti. Sul suo discorso, politicamente scorretto (da lui stesso definito) relativo alla pubblicistica islamica e cristiana, il vescovo ha chiesto riservatezza alla stampa locale. Che noi religiosamente osserviamo. Ricordando come la cittĆ natale di monsignor Marconi, Citerna, in provincia di Perugia, abbia avuto per 10 anni (dal ā65 al 75) come primo sindaco donna la scrittrice Flora Volpini. Alla memoria di lei, compagna di Guido Piovene (sua la celebre definizione delle Marche āun pluraleā) il piccolo centro al confine con la Toscana ha intitolato la biblioteca comunale: un riconoscimento dovuto ad una personalitĆ della letteratura e dellāarte post guerra che chi scrive ha avuto lāonore dāintervistare a Citerna nel settembre del ā70 dirigendo la redazione de āLa Nazioneā di CittĆ di Castello.
Poi tutti quanti – autoritĆ , prof e studenti- al piano terra per il taglio del nastro e lāapertura dei locali: un box rigorosamente white and red (il colore delle poltroncine) e dai contenuti altamente tecnologici – ai tavoli numerosi, modernissimi micro pc. Letture di Simona Sparaco e degli studenti con brani classici scelti dalla profesoressa Francesca Pagnanelli (sorella della giornalista Paola). Al flauto traverso Antonio Zampa, alla chitarra Luca Paolucci. Un pomeriggio diverso, anche meteo: pieno di pioggia rispetto a quello soleggiato di ottobre quando si ĆØ celebrata lāapertura dellāanno scolastico. Ma che al contrario del fluire delle stagioni, il disgelo fosse avvenuto tra la dirigente del Classico Marcoantonelli e il presidente della Provincia fosse avvenuto era testimoniato da un fitto colloquio, cordialissimo, tra i due in unāaula adiacente. Ā«Pace? Quale pace?! Nessun bisogno: mai fatta la guerraā¦.fuori pioveĀ» era stata poco prima in ascensore la (non) risposta di Pettinari alla provocazione (feconda) di chi scrive. Stesso riscontro da parte della preside, mentre il vescovo presente, interdetto faceva sorridente pendant alla scontata battuta del vostro cronista āā¦piove, governo ladroā: Ā«Se cosƬ fosse, prepariamoci al diluvio universale!Ā».