La borsa di studio istituita lo scorso anno nel nome di Giovanni Soldini, ex preside dell’Ipsia Corridoni, scomparso nel 2016, è stata assegnata quest’anno all’alunna Alessandra Ilari. Nella prima edizione era stata premiato Lorenzo Persichini della classe 3° C della sede di Corridonia. ll premio si caratterizza per media scolastica alta e alta competenza in Inglese perché Giovanni Soldini era insegnante di Inglese oltre che specializzato nel sostegno. La Commissione era composta dalla presidente Maria Pia Branchesi in Soldini, dalla dirigente dell’Istituto Francesca Varriale, da Maria Teresa Romagnoli presidente Consiglio d’Istituto, da Roberta Campolungo (funzione strumentale Bes), da Patrizia Papetti, Miliana N. Voltattorni e Simona Fiorentini (Dipartimento linguistico), da Daniela Meschini (rappresentante sede di Macerata), Kety Trobbiani (rappresentante sede di Civitanova) Tiziana Marozzi (commissione Viaggi) e Laura Marconi (dipartimento giuridico).
Dopo la consegna della pergamena la dirigente ha detto: “E’ sicuramente da considerarsi un onore poter assegnare un premio intitolato a una persona così grande per umanità, professionalità, trasparenza e umiltà. Se la nostra scuola è caratterizzata dall’inclusione come scelta preferenziale per chi fa fatica, così cara allo stesso Soldini, il valore di una scuola è anche quello di saper motivare i propri studenti a raggiungere competenze di eccellenza.”
A consegnare il premio, Anna Soldini figlia dell’indimenticato Giovanni. Poi è intervenuta Daniela Meschini con cui l’Ispettore del Miur ha condiviso percorsi di formazione per gli insegnanti proprio sulla didattica inclusiva. La docente ha sottolineato come Soldini sia stato, anche come dirigente dell’Istituto esempio di semplicità, correttezza, tranquillità. Alla studentessa ha chiesto, proprio sull’esempio di Giovanni, “di essere nella realtà sociale, non motivo di divisione ma lievito per abbattere gli egoismi e gli steccati, di impegnarsi non con l’aridità del cuore ma con lo sguardo sereno e disinteressato verso gli altri, di vivere nella chiarezza e nella verità che rende liberi.”.