Un tempo i viandanti che dovevano attraversare mari e monti per tornare a casa o raggiungere luoghi lontani potevano fare affidamento solo su se stessi e sull’ospitalità degli abitanti dei villaggi incontrati lungo il cammino. Dalle storie popolari che narrano di queste vicende nasce lo spettacolo “Zuppa di sasso” della compagnia “Tanti cosi progetti” e “Accademia perduta/Romagna teatri”, in scena domani alle 16,30 al teatro Lauro rossi di Macerata. È il primo appuntamento della rassegna “Finalmente domenica”, che il Comune insieme ad Amat dedica ai più piccoli e alle loro famiglie.
La fiaba a cui è ispirato lo spettacolo si perde nelle trame del tessuto popolare fitto di storie, racconti, aneddoti. Risale a epoche in cui giramondo, vagabondi, soldati reduci da battaglie campali che tentavano di ritornare a casa, di solito affrontati a piedi e senza risorse, incontravano gli abitanti di villaggi sul loro percorso. Stranieri, sconosciuti che chiedevano ospitalità e ristoro e che alle volte con qualche espediente sapevano conquistare la fiducia degli abitanti dei luoghi che attraversavano, risvegliando in questi ultimi sentimenti e sensazioni dimenticate o sopite. La storia della Minestra di sasso, fonte di ispirazione dello spettacolo, trasversale a diverse culture fiabesche, narra appunto di uno di questi viandanti che raggiunge un villaggio e non trova ospitalità per la paura e la diffidenza degli abitanti.
Per informazioni e prevendita biglietti (che costano 8 euro, ridotti 5 euro) si può chiamare la biglietteria dei Teatri 0733230735.
