L’Istituto di Istruzione Superiore “Matteo Ricci” ha dedicato una mattina di riflessione e studio all’illustre maceratese cui la scuola è intitolata, in occasione del genetliaco, a 465 anni dalla nascita.
Nell’accogliente spazio dell’auditorium, venerdì scorso il dirigente scolastico professione Daniele Sordoni ha ricordato agli studenti e agli ospiti presenti la valenza di questo importante matematico, astronomo, filosofo che, coniugando la cultura al dialogo con la civiltà cinese, ha favorito la vera conoscenza dell’altro, come augurato ai giovani in sala dal vescovo Nazzareno Marconi nel suo gradito intervento.
Le solide dissertazioni del professor Giorgio Trentin dell’Istituto “Confucio”-Università di Macerata e del professor Filippo Mignini dell’Istituto Matteo Ricci per le relazioni con l’Oriente hanno ribadito la grandezza culturale de “Li Madou” come appellato nella Pechino che lo accolse e ne conserva le spoglie e della cui conoscenza in ambito didattico si è fatta promotrice la professoressa Maria Filoni.
L’evento, magistralmente coordinato dalla professoressa Tiziana Riccardi, patrocinato dalla Regione Marche il cui saluto è stato rivolto dal presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo, dalla Provincia e dal Comune di Macerata, è stato impreziosito dai testi del gesuita interpretati da Glaire Arellano e Tommaso Intorre sulle note vivaldiane del flauto di Costanza Marchiani, ( alunni dell’I.I.S. “Ricci”) e dalle raffinate esecuzioni barocche del soprano Alessandra Gattari accompagnata dal M° Andrea Carradori.