sabato, Luglio 27, 2024

Giornata mondiale del gatto:
le storie di Gigia e Luna
salvate dalle macerie

Le storie di animali scampati al terremoto e raccontate da Silvia Ballestra, autrice del libro "Vicini alla terra"

RecuperoGattiTerremotoEnpa

di Silvia Ballestra*

Oggi è la Giornata Mondiale del Gatto e si può festeggiarla ricordando le storie di tre di loro. Tre gatti che sono stati aiutati dall’Enpa – l’Ente Nazionale Protezione Animali – nei terremoti di agosto e di ottobre.
La prima è Gigia, una gattina bianca pezzata di Amatrice che la sua padrona ha cercato per cinque giorni, senza mai perdere la speranza. Daniela sapeva che era viva: la notte della scossa di agosto ce l’aveva in braccio mentre dalla finestra chiamava aiuto perché qualcuno venisse a liberarla dalla sua casa lesionata con la porta incastrata che non si apriva più. Ma quando erano arrivati i Vigili del Fuoco con la scala e Daniela aveva cominciato a scendere dal primo piano con la gatta in braccio, Gigia, spaventata, si era rituffata in casa e nessuno l’aveva più vista. Poi, il giorno dopo, la casa era crollata del tutto. Daniela, fuori dalla zona rossa, era rimasta oltre le transenne a implorare i soccorritori che gliela ritrovassero. Dopo cinque giorni, Andrea, un pompiere che stava lavorando con la ruspa, ha visto una cosa di colore chiaro in mezzo alle macerie: “All’inizio ho pensato che fosse un portagioie, una di quelle scatole ricoperte di peluche dove riporre le cose preziose,” ha raccontato. Invece era un gatto, raggomitolato fra le pietre e la polvere. Era Gigia. Era disidratata, abbattuta, si muoveva appena. L’hanno portata dai veterinari dell’Enpa che l’hanno visitata e messa subito in fluidoterapia. Aveva la febbre, così hanno deciso di trasferirla nella clinica veterinaria di Rieti, dove è stata curata. Gigia ce l’ha fatta: si è ripresa dopo una decina di giorni ed è tornata dalla sua Daniela. Il suo animale domestico è tutto ciò che le rimane della sua casa, del suo paese. Ed è il suo tesoro.

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La gattina Luna

La seconda gatta è Luna, una cuccioletta bianca trovata in una cantina di Norcia, chiusa con i due fratellini da qualcuno che poi li ha abbandonati durante la scossa di ottobre, quando tutti gli abitanti sono stati trasferiti al mare o al lago. Un parente del padrone della cantina avvisa i volontari dell’Enpa li prega di tirare fuori i gatti da là sotto: entrano due guardie zoofile e prendono la piccola Luna e l’altro micio che ha la testa incastrata in un barattolo di bocconcini. Il terzo fratello non si fa acchiappare ma lasciano una gabbia-trappola: nella notte il piccolo entra e il mattino dopo viene recuperato. Tutti e tre vengono adottati da persone più brave di chi li teneva rinchiusi.
Il terzo gatto non ha un nome ma l’abbiamo visto in foto nei giorni del terremoto: è un bel micione in braccio alla sua padrona che piange, consegnandolo all’Enpa, perché non può più tenerlo nella macchina in cui lei e la sua famiglia dormono dalla prima forte scossa. Di lui sappiamo solo che era stato affidato, appunto, ai volontari: si spera che, nel frattempo, abbia trovato insieme ai suoi padroni una nuova sistemazione, una casa stabile e sicura per tutti loro.

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Queste e altre storie di animali del terremoto (il gatto Pietro che va in Senato, i cani recuperati e i cani soccorritori, le galline, le pecore, le mucche, i maiali, i cavalli), in “Vicini alla terra”, Silvia Ballestra, Giunti editore: i diritti d’autore del libro andranno, sotto forma di materiale didattico, alle scuole delle zone terremotate.

*Silvia Ballestra, scrittrice e traduttrice italiana nata a Porto San Giorgio

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