di Federica Nardi
Quando succede qualcosa di inaspettato come un terremoto nelle città dove le scosse sono state più forti spesso c’è bisogno di aiuto perché le case e i negozi si sono rotti e chi è uscito per andare in un posto più sicuro può non aver portato con sé cose utili come vestiti, computer, scarpe e libri. Magari si è semplicemente dimenticato oppure nella fretta di andare via non è riuscito a prendere tutto. Così chi invece ha ancora le sue cose anzi, magari ne ha anche più di quelle che servono, decide di aiutare chi ha meno cose inviando cibo, vestiti, soldi e tutto quello che pensa possa servire a chi è rimasto fuori casa. Ma a volte quello che noi pensiamo possa servire agli altri non è quello di cui effettivamente hanno bisogno in quel momento. C’è chi invia magari molto cibo ma alle persone delle città terremotate potrebbe servire qualcos’altro come spazzolini da denti, sciarpe o giocattoli.
Questa è una regola che vale in tutti casi e anche nella solidarietà. È molto semplice: quando si vuole aiutare qualcuno bisogna prima chiedere di cosa ha bisogno in modo da aiutarlo veramente. Le cose che servono non sono per forza costose o ingombranti.
A Ussita ad esempio, città montana molto danneggiata dal terremoto, c’è una ragazza di 19 anni che ogni mattina prepara lo zabaione per i vigili del fuoco al lavoro per controllare che le case siano sicure. Il suo nome è Linda e dorme in tenda da quando le scosse hanno rovinato la sua casa, dove per adesso non può tornare. Linda però non si è persa d’animo e ha deciso di fare una cosa piccola ma importante come preparare la colazione con la sua ricetta speciale, che regala un sorriso a tutti anche se la situazione è difficile (leggi l’articolo su Cronache Maceratesi). Oppure a Tolentino lo studio di design Trepuntozero ha creato un sistema per mettere in contatto chi ha una casa in più dove non abita nessuno con chi invece non ce l’ha più a causa del terremoto e ne sta cercando una dove vivere in affitto (cioè pagando ogni mese un po’ di soldi al proprietario).
Oltre alle case anche molti negozi e aziende sono stati danneggiati dalle scosse. Per aiutare i commercianti sono stati creati dei siti internet dove si possono comprare i prodotti di queste zone (prodotti che spesso conosciamo come il ciauscolo, i formaggi e la pasta fatta a mano) in modo che con i guadagni possano superare questo momento difficile. Questi sono alcuni esempi di come la solidarietà, se nasce da una riflessione su ciò di cui le persone terremotate hanno bisogno, può essere veramente utile e aiutare a risolvere alcuni problemi.