Auguri a tutti i Francesco d’Italia,
la storia del patrono giullare di Dio

Auguri a tutti i Francesco d’Italia,
la storia del patrono giullare di Dio

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ONOMASTICI – Oggi 4 ottobre ricorre il giorno di San Francesco, il protettore dell’Italia. Autore della prima poesia in volgare italiano è anche il padre della nostra lingua. La povertà, l’amore per il prossimo e il rispetto della natura sono i suoi insegnamenti più importanti

XIR86563 St. Francis of Assisi (c.1182-1220) 1642 (oil on canvas) by Ribera, Jusepe de (lo Spagnoletto) (c.1590-1652); 200x162 cm; Monasterio de El Escorial, Spain; Giraudon; Italian, out of copyright

San Francesco in un quadro di Josè de Ribera detto lo Spagnoletto

Oggi 4 ottobre è la giornata dedicata a San Francesco d’Assisi, il Santo più importante d’Italia. In questo giorno tutte le persone che si chiamano Francesco o Francesca festeggiano l’onomastico. Questa parola deriva dal greco onomastikḗ (tékhnē) significa «arte del denominare». In altre parole festeggiamo l’onomastico quando cade il giorno del calendario del santo che porta il nostro nome. Il 4 ottobre è appunto dedicato a San Francesco d’Assisi che è il patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena. San Francesco è conosciuto e venerato in tutto il mondo, specialmente in Europa e Sudamerica. La sua vita è un esempio per tutti e con le sue parole ha cambiato per sempre gli esseri umani.

Assisi

Assisi vista dal vicino monte Subasio

Nasce ad Assisi, in Umbria il 26 settembre 1181 o 1182 e muore, sempre ad Assisi, il 3 ottobre 1226. In gioventù era molto ricco perchè suo padre, Pietro di Bernardone, era un commerciante di stoffe che faceva buoni affari. Nel 1206 lascia però volontariamente tutti i suoi beni per vivere in povertà e in armonia con la natura predicando l’amore tra le persone. San Francesco era chiamato il giullare di Dio perchè viveva in allegria e in pace senza curarsi dei problemi quotidiani. Era anche chiamato il poverello perchè, dopo la conversione, ha sempre rinunciato a possedere qualsiasi cosa. Ben presto degli amici, dei discepoli, iniziarono a seguirlo e fondò l’ordine dei francescani, uno stile di vita religioso che esiste ancora oggi.

cantico

Un’antica trascrizione del Cantico delle Creature

Ma Francesco non è ricordato solo per la sua vita spirituale: è infatti importantissimo anche per la letteratura e per la lingua italiana. Due anni prima di morire scrisse infatti il Cantico delle Creature (Canticum o Laudes Creaturarum), anche noto come Cantico di Frate Sole: il testo poetico più antico della letteratura italiana che si conosca. Fino al 1700 era considerato una semplice preghiera ma dopo venne riconosciuto come il primo documento letterario scritto in lingua volgare italiana. E’ grazie a lui quindi che la nostra lingua ha avuto inizio. Fino a quel tempo in Italia si scriveva solo in latino che era la lingua dei ricchi e dei signori. I poveri non sapevano nè leggere nè scrivere. Francesco però, che era umile, pensò di scrivere la sua poesia in un linguaggio che tutti potessero capire e per questo usò il volgare che era un po’ come il moderno dialetto. Tutti lo parlavano ma nessuno lo scriveva. Nel suo cantico Francesco loda tutte le cose della natura, l’acqua, il fuoco, la luna, le stelle perchè sono tutte cose che lo fanno sentire fortunato di esistere: tutte le sue necessità sono soddisfatte dalla natura. Oggi, in un’epoca in cui l’ambiente è in serio pericolo, le parole di San Francesco sono molto attuali.

sentieri francescani

Uno dei sentieri francescani che tanti pellegrini attraversano ancora oggi a piedi

Ma il Santo Patrono è anche molto legato alle Marche: la nostra regione è piena dei così chiamati “Sentieri Francescani”, cioè delle strade da percorrere a piedi che San Francesco o i suoi discepoli erano soliti seguire per andare nei centri importanti delle Marche. San Francesco infatti era solito viaggiare molto a piedi, chiedere ospitalità e predicare la sua parola.

papa-francesco

Papa Francesco

Infine un’ultima curiosità riguarda il Papa, che appunto viene chiamato Papa Francesco. Il suo vero nome è Jorge Mario Bergoglio ma una volta eletto ha cambiato il suo nome in Francesco proprio perchè apprezza la filosofia del nostro Santo patrono. Come lui predica la povertà, l’amore per la natura e tra gli uomini. Insomma in quasi mille anni di storia San Francesco continua ad essere un esempio per l’intera umanità, sia per i credenti che per i non credenti e, pur non avendo posseduto mai nulla in tutta la sua vita, ha lasciato un’eredità immensa che continua ad influire anche sulle nostre azioni quotidiane.

san-francesco

Una statua dedicata a San Francesco sul lago d’Orta, in Piemonte

Vivere come San Francesco al giorno d’oggi è considerata una cosa da pazzi, significa rinunciare alla macchina, al computer, alla televisione, al frigorifero e ai soldi. Significa affidarsi completamente alla natura e all’aiuto delle altre persone. Ma era una pazzia anche nel 1200 infatti da tutti era considerato una persona strana. La sua stranezza lo ha reso però uno dei personaggi più importanti di tutta la storia dell’umanità. Quindi seguire le orme di San Francesco significa anche fare la cosa giusta nonostante gli altri non siano d’accordo, a patto che le nostre azioni siano ispirate dal bene e dal nostro cuore.

CANTICO DELLE CREATURE IN VOLGARE

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

IN ITALIANO MODERNO

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione.
A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome.
Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini.
Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento,e per l’aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo
tramite il quale dai sostentamento alle creature.
Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. E’ bello, giocondo, robusto e forte.
Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento, ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.
Tu sia lodato, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno in pace, perchè saranno incoronati.
Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scappare:
guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale.
Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà,
perché la seconda morte, non farà loro male.
Lodate e benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

 

Marco Ribechi
Scritto da

è l’esploratore della redazione. Ama la natura e gli animali, va in missione con il suo fido compagno Teo. La sua passione sono i viaggi avventurosi. Lui è “Rio”. Soffre il freddo tremendamente e aspetta tutto l’anno l’arrivo del sole e della bella stagione. Per rilassarsi strimpella un po’ la chitarra. Sportivo ha la passione per la bicicletta.



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