Una scuola con dei robot a posto delle maestre, immersa nella natura e con due ricreazioni. Sono i pensierini dei bambini degli istituti primari di Macerata sulla “Sscuola che vorrei”, letti durante le celebrazioni in piazza della Libertà per la festa di San Remigio. L’incontro, organizzato dal Macerata School Festival, vuole ricordare la data del primo ottobre che, fino al 1976, segnava l’inizio dell’anno scolastico e della prima campanella. Remigini e remigine erano tutti i bambini e le bambine che si apprestavano a sedersi per la prima volta sul banco della prima elementare.
Per riaccendere la vecchia tradizione, che voleva l’apertura delle scuole come una gran festa per gli studenti, gli alunni del Convitto nazionale “Leopardi”, degli istituti comprensivi “Alighieri”, “Fermi” e “Mestica” e dell’istituto “San Giuseppe” si sono ritrovati armati di cappellini colorati e campanelle nel centro per giocare, divertirsi e mostrare che la scuola non è solo chiusa tra quattro mura ma riguarda tutta la città. Oltre 220 bambini hanno formato con i loro corpi la scritta MSF – le iniziali di Macerata School Festival – proprio all’inizio delle attività, alle 10,30 circa.
In seguito, ascoltato l’inno d’Italia, un momento formativo dedicato a tre temi che dovrebbero essere il cardine delle istituzioni scolastiche: il diritto, la crescita e il futuro. Per questo sono stati letti alcuni articoli della “Carta dei diritti dei bambini”, la lettura dei bigliettini sul tema “Io sto bene a scuola quando” e i pensierini de “La scuola che vorrei”. Proprio questo il momento forse più curioso e simpatico della mattinata con il punto di vista dei bambini sulla scuola. Ascoltando e leggendo i vari bigliettini colorati è subito chiaro cosa vogliono i bambini: più natura, più verde, più animali, più educazione fisica. In molti inoltre, evidentemente ancora spaventati dal terremoto, chiedono più sicurezza e misure antisismiche.
Ma c’è anche chi ha delle idee tutte sue e, guardando al futuro, sostituirebbe i banchi e i libri con schermi e tablet e le maestre con dei robot tutto fare. Forse ipotizzando che i robot possano essere più simpatici e meno rigidi di certi insegnanti. Tra gli alunni però qualcuno cerca anche le comodità. Un suggerimento a cui è difficile dar torto è quello di fare due ricreazioni mentre per i bisogni primari c’è chi chiede un bagno in più, probabilmente stremato dalla fila per la pipì. La festa di san Remigio ha rivolto un pensiero importante e significativo anche ai bambini terremotati grazie alla donazione da parte della casa editrice Giunti, sponsor del Macerata School Festival, di 100 libri che verranno consegnanti, alla scuola che verrà adottata e accompagnata nel processo di ricrescita dal Comune di Macerata nell’ambito del progetto Macerata vicina.
Alle 11,30 l’assessore alla scuola Stefania Monteverde proclama, secondo antica formula, l’inizio ufficiale dell’anno scolastico 2016-2017 mentre il sindaco, con in mano un campanaccio da consiglio comunale, chiede a tutti i bambini di ricordare Goffredo Mameli e Michele Novaro, autori dell’inno Italiano. Per par condicio anche l’Inno alla Gioia, simbolo dell’Europa unita a cui i tanti bambini hanno risposto con un copioso lancio di cappellini colorati in aria. Tra le canzoni degli scout e l’allegria dei bambini il sindaco Romano Carancini decreta la chiusura della giornata al grido di “Scuola libera tutti”. Il Macerata School Festival non si ferma però con San Remigio: sempre oggi dalle 16 alle 18 la “Maratona Mario Lodi” mentre alle 21 al cinema Excelsior sarà proiettato il film “Fuoriclasse”. Dal 3 ottobre invece inizierà la settimana dedicata alle scuole con tante attività realizzate dagli studenti all’interno dei vari istituti maceratesi. Il programma completo nella pagina facebook del Macerata School Festival.
Per la festa sono davvero favorevole e contento!!!! 😀
ma noi vorremmo invece oltre alla scuola antisismica, sopratutto che i ragazzi di tutte le età (inclusi unioversitari) studiassero di + con il massimo impegno, che una volta che saranno a dulti potranno diventare veramente esperti nei settori di ricerca medica, geologi, scenziati, documentaristi, e altri lavori utili
Però lasciando a casa tutte le diavolerie informatiche incluso tutti i telefonini anche dell’ultima generazione (visto ghce le lezioni scolastiche hanno una durata di 5 ore di mattina, e si fanno sopratutto con carta e penna.