Cosa ci fa un coccodrillo appeso nella chiesa delle Vergini a Macerata? Ti è mai capitato di vederlo?
Appena entri lo vedi in alto che pende da lassù e quasi ti sembra che possa cadere da un momento all’altro.
Innanzitutto il coccodrillo è impagliato. In secondo luogo sono diverse le storie e le leggende popolari che spiegano la sua presenza.
Alcuni dicono che sia stato portato fino a Macerata dai crociati che combattevano la guerra santa in Paesi lontani, altri dicono che sia il dono di un Papa.
Poi c’è una storia che ricorre nei racconti trasmessi di generazione in generazione. Dobbiamo tornare indietro nel tempo fino all’anno 1589 quando la città di Macerata era molto diversa da come la vediamo oggi: le strade non erano asfaltate, non c’erano palazzi e tutto intorno al fiume Chienti c’era una fitta boscaglia. Proprio allora, misteriosamente, nel fiume arrivò un coccodrillo che oltre a seminare il panico tra i contadini e i residenti della zona, mangiava pecore, agnelli e animali da cortile.
Nessuno era riuscito a farci niente. Il dorso dell’animale era talmente duro e resistente che niente riusciva a scalfirlo. Finchè un brutto giorno il coccodrillo catturò un bambino. Il piccolo, urlando, richiamò l’attenzione del padre che, disperato, chiese aiuto alla Madonna. Il coccodrillo lasciò subito suo figlio ma inaspettatamente si sollevò sulle zampe posteriori per avventarsi sul povero contadino che temette il peggio. Così facendo però l’animale lasciò scoperto il ventre e l’uomo, armato di un forcone, lo uccise. Poi lo impagliò e in segno di ringraziamento lo donò alla Vergine Maria.
Un coccodrillo in chiesa
MACERATA - La storia dell'animale impagliato e appeso all'interno di Santa Maria delle Vergini