Ricordare i caduti della prima e della seconda guerra mondiale andando a trovare le lapidi, le targhe e i monumenti realizzati in loro memoria. Imparare la storia di quella triste pagina della storia attraverso interviste e racconti di chi la guerra l’ha realmente vissuta. Missioni per gli esploratori della memoria, giovani avventurieri di cui la provincia di Macerata sembra essere piena.
In una cerimonia alla mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza delle autorità, molti ragazzi di diversi istituti della provincia si sono aggiudicati il titolo di Esploratori della Memoria. Un motivo di grande soddisfazione per la sezione di Macerata dell’associazione nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra sezione di Macerata e dell’associazione nazionale vittime civili di guerra. Gli alunni hanno realizzanto un censimento di lapidi, monumenti, cippi ai caduti della prima e seconda guerra mondiale in tutto il territorio. Sono stati realizzati inoltre video interviste a testimoni della seconda guerra mondiale e diversi percorsi della memoria. Tutto il materiale sarà pubblicato sul sito www.pietredellamemoria.it .
Per la sezione del concorso riguardante il censimento di lapidi e monumenti si sono classificati al secondo posto l‘Istituto Comprensivo “Paladini” di Treia, l‘Istituto Comprensivo “Mattei” di Matelica, l’Ipsia “Corridoni” sede di Macerata. Per la sezione multimediale riguardante interviste a testimoni della seconda guerra mondiale si sono classificati al secondo posto l’Istituto Comprensivo “Paladini” di Treia e l’Istituto Comprensivo “Tortoreto” di S. Ginesio. Per la sezione percorsi della memoria si è classificato al primo posto l’Istituto Comprensivo “Paladini” di Treia mentre al secondo posto l’Istituto Comprensivo “Badaloni” scuola media S. Vito di Recanati e l’Ipsia “Corridoni” sede di Macerata che ha ottenuto due premi: uno per la sezione base (foto di monumenti e cippi che ricordano la Prima e la seconda guerra Mondiale) e l’altra per la sezione Percorsi della memoria, con tre lavori in power point sulla storia di Fernando Palmucci (internato in un campo di concentramento tedesco )che aveva trascritto la sua prigionia in un diario, sulle lettere scritte alla moglie e un ultimo lavoro sul campo di internamento di Sforzacosta.