Bello, regale, capace di scalare con un salto le pareti più ardue. Puoi vederlo correre nei pendii montuosi oppure sul ciglio di una roccia a guardare l’infinito. E’ il camoscio appenninico, una delle specie animali più rare in Italia, protetto da un apposito programma di salvaguardia che recentemente ha ottenuto dei riconoscimenti in tutta Europa. Si chiama “Life Coornata” il progetto di tutela di questo splendido mammifero che nel 2015 ha ottenuto il riconoscimento “best life project”. Un premio molto prestigioso per chi difende l’ambiente e gli animali, consegnato a soli 23 progetti in Europa. La cerimonia avverrà il 31 maggio a Bruxelles.
Il programma è anche in concorso per un ulteriore premio chiamato “Best of the best”. La storia di “Life Coornata” ha radici profonde in provincia, è infatti iniziato negli anni ’90 quando il camoscio appenninico rischiava di estinguersi per sempre. Degli esemplari provenienti dal Parco Nazionale d’Abruzzo sono stati introdotti nelle nostre montagne per formare una nuova colonia. Il camoscio appenninico (nome scientifico Rupicapra pyrenaica ornata) è un erbivoro e vive nelle prateria ad alta quota. In estate oltre i 1.700 metri mentri in inverno, quando fa più freddo, si protegge nei boschi tra i 1000 e i 1.300 metri. Il camoscio è abituato a vivere in luoghi impervi, soprattutto pareti rocciose molto ripide, dove vi si ripara per sfuggire agli attacchi dei predatori. Sa anche fischiare: infatti quando ha paura emette un tipico fischio di avvertimento.
Oggi, a distanza di tanti anni sono presenti circa 70 esemplari la cui salvaguardia richiede oggi ancora molta attenzione. Tanti sono i cacciatori di frodo che non si fanno scrupoli ad uccidere animali protetti solamente per divertimento o per portare a casa un macabro trofeo da mostrare agli amici. Per fortuna gli uomini della guardia forestale controllano costantemente i territori dove vivono i camosci appenninici arrestando chi tenta di far loro del male.