giovedì, Novembre 21, 2024

Un giardino, una scuola
e una mamma architetta:
così la co-progettazione diventa realtà

MACERATA - E' successo all'istituto comprensivo Fermi dove l'istituto comprensivo, le famiglie e le istituzioni hanno lavorato d'intesa per valorizzare gli spazi all'aperto dell'infanzia metodo Montessori

giardino_montessori-1-1024x1024Aule all’aperto con tronchi come sedute, aree per il gioco e anche un orto. Così la comunità educante, in un patto tutt’altro che scontato tra scuola, famiglie e istituzioni all’Istituto comprensivo Enrico Fermi di Macerata ha messo insieme risorse, competenze e capacità per riqualificare un’area gioco obsoleta e ri-creare un ambiente educativo all’aperto. Fondamentale l’apporto di una mamma architetta.
«Forse non tutti lo sanno – si legge in una nota della scuola – ma all’I.C. “E. Fermi” da anni ormai esiste un curricolo verticale, che va dalla Casa dei Bambini – scuola dell’infanzia – passando per la primaria fino alle medie, tutto improntato al Metodo Montessori. Per la scuola avere un giardino più adeguato alle finalità educative e didattiche risultava essere un’emergenza ed un’esigenza manifestata dai docenti e raccolta in maniera partecipata dai genitori. A unire i suoi componenti è stata inizialmente l’attenzione nei confronti dei temi relativi alla tutela ambientale, cui hanno fatto seguito, sin da subito, ambizioni che si muovono anche su altri binari. La prima criticità affrontata ha riguardato lo spazio esterno del plesso scolastico, che non solo era sottodimensionato rispetto al numero degli alunni e delle alunne, ma era anche, e da tempo, privo di manutenzione. Occorreva quindi metterlo in sicurezza, rinnovarlo, ottimizzarlo».
giardino_montessori-2-1024x1024Per farlo, fondamentale è stata la stretta collaborazione con Marzia Fratini, coordinatrice pedagogica del Comune di Macerata, con l’ufficio tecnico di quest’ultimo e con l’Assessora alla scuola, Katiuscia Cassetta. L’obiettivo di fondo dei genitori, che hanno potuto contare sulla professionalità dell’architetta Camilla Murray, mamma di due alunni della scuola, è stato quello di co-progettare insieme alle maestre e ai maestri, ai bambini e alle bambine, un luogo a misura di bambino, in cui esplorare, giocare e imparare secondo i principi del metodo Montessori. I materiali naturali scelti, come legno e ghiaia sono stati utilizzati per realizzare diverse aree tematiche: un angolo dedicato all’equilibrio, uno spazio per l’orto, un’area per il gioco libero e il movimento, “aule didattiche” all’aperto con tronchi di legno come sedute.
«La comunità educante – conclude la nota – è partita da un’esigenza concreta e ha trasformato un problema in un’opportunità. I genitori e il corpo docente vogliono garantire a tutti i bambini uno spazio adeguato per giocare e fare attività all’aperto e sono convinti che questo sia solo il primo passo di un percorso più ampio di miglioramento della scuola e del quartiere. Il nuovo giardino Montessori “E. Fermi” rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra scuola, famiglie e istituzioni possa portare a risultati straordinari. E questo è solo l’inizio, cosa si potrebbe fare? Recuperare e riqualificare altri spazi esterni, come il porticato antistante l’ingresso Via Pace e riutilizzare l’area sportiva attualmente occupata da posti auto».

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