Un caleidoscopio di colori, immagini, suoni, emozioni. Uno specchio dipinto da cento e più mani. È questo l’Orchestra del Convitto Giacomo Leopardi di Macerata, e molto altro ancora. «Il concerto – scrive la scuola – che ha suggellato l’anno scolastico 2023-2024 è stato un gioiello di incastri ritmico-melodici, l’ingranaggio perfetto di un orologio in grado di fermare tempo e spazio per tutti quelli che hanno avuto il piacere e la fortuna di partecipare e assistere. Si rimane ogni volta a bocca aperta di fronte al miracolo creato da questi giovanissimi talenti di prima, seconda e terza classe della secondaria di I grado, guidati da un’eccezionale Direttrice d’orchestra, la professoressa Marta Montanari, che con gesti sicuri e graffianti taglia l’aria, imbriglia il silenzio, comprime luce ed energia, compiendo con la sua bacchetta l’incanto che solo la musica dal vivo sa ricreare: rapire i sensi del pubblico, stregarne corpo e anima».
Coadiuvata dai colleghi Magdalena Fontana, David Taglioni, Giovanna Vinci, grandi musicisti che con sapiente maestria hanno forgiato i talenti di questa orchestra giovanile nell’arco di circa otto mesi, attraverso lo studio di violino, pianoforte, chitarra e, con la professoressa Montanari stessa, del flauto traverso, la valente direttrice è stata quest’anno omaggiata dalla presenza di ex docenti di strumento del Convitto ormai in pensione e artisti di fama europea, come il pianista Giulio Starnoni e il chitarrista Nicola Basilico, ed ex studenti virtuosi, come la brillante Giada Quagliani, ultima pagella d’oro d’istituto e flautista di ottimo livello, cresciuta nella scuderia musicale di questa scuola.
«È un’orchestra che diventa famiglia, quella del Convitto – prosegue la scuola – I legami che sbocciano non solo tra ragazzi e ragazze, ma anche tra alunni e maestri, sono radici che non finiscono più di crescere, per dirla con Antoine de Saint-Exupéry, e rappresentano forse uno degli ingredienti più magici della formula vincente di questa realtà educativa unica nel suo genere. Gli altri? Una palestra artigiana che divora e lavora spartiti settimanalmente, nelle lezioni individuali di strumento e nell’incontro di musica d’insieme, ma anche quotidianamente, per chi vive il Convitto ogni giorno. I pomeriggi in via Capuzi sono carichi di musica».
Musica da cinema in particolare per quest’anno: passeggiando per i corridoi, si sarebbero potute sentire battute del “Gladiatore” o spezzoni da “Forrest Gump” ripetuti in loop, alunni che canticchiavano tra sé brani da “Tutti insieme appassionatamente” o “Jesus Christ Superstar”. Frammenti che si sono prodigiosamente ricomposti in questo spettacolare Concerto di fine maggio, in un’Aula Magna dell’Ite E Gentili affollatissima di famiglie, docenti, educatori, amici, ex alunni, semplici curiosi e appassionati di buona musica». Sono state proprio le note scritte da Richard Rodgers per il film “Tutti insieme appassionatamente”, con Julie Andrews e Christopher Plummer, a far entrare tutti in un’altra dimensione: con “Edelweiss”, “Le cose che piacciono a me”, “Addio, ciao ciao” e “Do-Re-Mi”, l’Orchestra delle classi prime ha dato il meglio di sé, accompagnata dal coloratissimo e festoso Coro d’Istituto, quest’anno composto da bambini e bambine delle classi quinte della Primaria, preparati con cura e perizia dal M° Liana Capparrucci, e dal Coro della Secondaria, guidato magistralmente dalla professoressa Claudia Calamita, docente di Musica del Convitto. Un profluvio di gioia ha inondato la Sala e il pubblico si è catapultato nell’Austria oppressa dal nazismo, tra le avventure della famiglia Von Trapp che canta per la libertà, con applausi a scena aperta. L’Orchestra delle classi seconde invece ha aperto il portale di nuovi mondi, interpretando le musiche più iconiche partorite dal genio di John Williams per “Harry Potter e la pietra filosofale”, “Star Wars” e “Indiana Jones”: gli spettatori hanno potuto vedere chiaramente, attraverso la musica, polveri misteriose aleggiare nell’aria, giungle sconfinate e l’epopea metallica delle guerre stellari. Con l’ingresso del Coro della Secondaria, l’atmosfera è mutata e le note di Andrew Lloyd Webber per “Jesus Christ Superstar” hanno trasportato tutti nella Gerusalemme del primo secolo d.C., con eccentriche sfumature anni Settanta. Alcuni solisti di talento, sia all’interno del Coro d’Istituto che nell’ensemble orchestrale, hanno impreziosito le esecuzioni, con alcune battute di assolo, dimostrando una tenuta del palcoscenico notevole per alunni così giovani. A dipingere le sabbie roventi del Colosseo, il sospiro di albe nascenti, luci e ombre di un impero glorioso, è stata invece l’Orchestra delle classi terze, grazie alle musiche di Hans Zimmer per il “Gladiatore”. Ragazzi e ragazze poco più che tredicenni hanno saputo poi tratteggiare in aria, con dolcezza infinita, le piume che volano di “Forrest Gump”, tradotte in note da Alan Silvestri, dando voce sonora alla leggerezza dei sogni ancora da raggiungere, i loro sogni di adolescenti, ma anche quelli di tutti noi. Infine l’energia travolgente dei “Pirati dei Caraibi”, di nuovo di Zimmer, ha concluso il Concerto, tra forzieri di oro azteco e velieri del Settecento che si sono materializzati sul palco, la sciabola di Jack Sparrow a tagliare i ponti con la realtà nell’ultima battuta.
Scroscianti gli applausi per questi ragazzi e ragazze che, pur avendo solo tra i dodici e i quattordici anni, sembrano davvero professori d’orchestra, alle prese con gli arrangiamenti arditi e mirabolanti dei Maestri Luca Mengoni e Luca Verdicchio, ai quali è andato il ringraziamento della professoressa Marta Montanari e di tutti i professori di strumento del Convitto. «Mi congratulo vivamente con i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine di Coro e Orchestra che, in questo Concerto, hanno saputo raccontare storie e rivivere la realtà usando linguaggi diversi da quelli letterari. Davvero in ogni occasione questi piccoli grandi musicisti danno lustro al Convitto e rivolgo un plauso particolare al lavoro magnifico svolto dai docenti di strumento e del Coro, che con dedizione si spendono per far crescere negli alunni e nelle alunne l’amore per la Musica che, come ben sapete, è la mia grande passione» ha commentato la dirigente scolastica Roberta Ciampechini, che ha assistito in prima fila al Concerto e lo ha introdotto. «Come ricordava Rodari, imparare a suonare uno strumento è come avere un senso in più, una sesta porta che ognuno di noi ha a disposizione per vedere e conoscere il mondo. Questa straordinaria Orchestra giovanile ci ricorda concretamente il potere enorme che la musica ha nel reinterpretare la realtà, forgiando e sublimando personalità, saperi, emozioni, tirando fuori il meglio di ognuno. Nessuno ne dovrebbe essere privato».