di Riccardo Gravina*
Le proteste dei maturandi sugli esami di quest’anno non finiscono. Un coro generale di disapprovazione si è alzato tra gli studenti e studentesse di quinto dei licei maceratesi in risposta alle dichiarazioni del Ministro dell’istruzione Bianchi. Per la prima volta dall’arrivo del Coronavirus, infatti, dovranno affrontare l’esame con la presenza della seconda prova e totalmente a scuola, senza poter usufruire dell’online.
«Ho l’impressione che questa decisione sia stata presa troppo frettolosamente, anche perché noi alunni ci eravamo arresi all’idea di dover fare il maxi orale senza la seconda prova, considerando che ancora non siamo totalmente usciti dall’emergenza Covid-19» hanno dichiarato Lucrezia Sofia Rubino del liceo scientifico “Filelfo” di Tolentino e Matteo Compagnucci, aggiungendo inoltre che «molti studenti, durante questi anni di Dad, hanno anche sviluppato disturbi psicologici».
Tra gli intervistati c’è anche Aurora Chierici del liceo scientifico “Filelfo” di Tolentino, che commenta le nuove disposizioni: «E’ giusto ripristinare l’esame normale, però gradualmente, quindi magari di rimettere la prima prova e l’anno prossimo anche la seconda. Va bene ritornare alla normalità, ma a poco a poco, tenendo conto dei due anni che abbiamo passato e di questo che stiamo vivendo».
«Se le decisioni fossero state prese tenendo in conto le problematiche e le esigenze di noi studenti la scelta di lasciare la seconda prova non sarebbe neanche stata presa in considerazione» commenta Gloria Tommasucci del liceo scientifico “Filelfo” di Tolentino che aggiunge: «A chiunque dica che siamo noi giovani ad essere svogliati, o a chi ci dice che ci siamo adagiati sugli allori convinti che non avremmo fatto un esame come si deve, ma con delle facilitazioni, vorrei solo rispondere che siamo proprio noi l’annata maggiormente penalizzata, quella che ha vissuto metà del proprio percorso delle superiori in piena pandemia, e che viene continuamente illusa di star vivendo invece nella normalità».
Le critiche però, non si fermano solo all’esame in sé, ma anche a come è stato comunicato. «Penso che sia stato sbagliato e piuttosto confusionario il modo in cui è stata annunciata la seconda prova, la quale fino a una settimana fa era ritenuta assente» commenta in particolare Alessandro Svampa del liceo classico “Filelfo”, sempre di Tolentino.
E se da una parte si protesta per l’esame, ci sono anche ragazzi e ragazze come Giada Malpiedi del liceo scientifico “Filelfo” di Tolentinoche accusano lo Stato anche per come sono stati gestiti questi ultimi due anni: «Posso dire con certezza che l’alternanza tra Dad e attività didattica in presenza è stata molto stressante. Prima di tutto perché le regole anti-Covid si sono dimostrate poco volte chiare, ma soprattutto perché la distanza ha tolto il contatto con i nostri compagni e professori»
In linea con i loro colleghi Andrea Rustichelli del liceo scientifico “Filelfo” di Tolentino («Si cerca di tornare ad una normalità che è ancora lontana dalle realtà dei fatti») e Angela Grassetti del liceo artistico “Cantalamessa” («Si predica soltanto un disperato ritorno alla normalità»).
Nonostante le moltissime critiche, però, quasi tutti concordano sul dire che «la presenza di svariate tracce non tutte legate strettamente al programma svolto rendono sicuramente la prova più accettabile e valida».
*Riccardo Gravina, studente del liceo artistico “Cantalamessa”. Articolo realizzato nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro