Il mio Natale comincia così. Preoccupante … davvero preoccupante! Si sta avvicinando il Natale e i bambini e le bambine sembrano pensare solo ai giocattoli e ai doni sotto l’albero. Questo è l’allarme diffuso tra gli angeli custodi lassù, tra le nuvole. Non resta che andare sulla terra e vedere davvero com’è la situazione. Sotto osservazione è un gruppo classe scalmanato, a cui viene proposto un progetto su un presepe da allestire, che sembra non riuscire, ma alla fine tutto si risolve nel migliore dei modi con la scoperta da parte dei bambini e delle bambine del significato delle statuine tradizionali che fanno parte del presepe.
Sembra che si sia perso il valore del significato che ha il presepe in questo determinato periodo, sembra essersi smarrito il valore di aver rappresentata la natività dentro le nostre abitazioni. Riflettendo su quanto sta accadendo si è pensato di far riscoprire il calore indescrivibile che porta un presepe intorno a noi. L’importante è la presenza! La scuola primaria Salvo D’Acquisto di Camerino, pertanto, ha deciso di portare in scena questa tematica coinvolgendo tutti i suoi alunni e alunne, anche di religione diversa, il 6 dicembre 2018 presso il Centro Culturale Benedetto XIII con lo spettacolo dal titolo: “Il mio Natale comincia così …” nell’ambito del Progetto “Pronti, si va in scena!”.
La Natività evoca valori positivi: l’amore familiare, la misericordia, il sacrificio, l’umiltà, la carità. È il racconto quotidiano di una storia fatto nell’intimità e nel calore di una casa o di una comunità. Furono questi, con ogni probabilità, i sentimenti che ispirarono San Francesco d’Assisi quando, ottenuta l’autorizzazione da parte di Papa Onorio III, realizzò a Greccio il primo presepe nel 1223. Tornato da poco dalla Terra Santa, dopo una visita a Betlemme, il futuro Patrono d’Italia scelse il paesino del reatino per la somiglianza con la città natale di Gesù. Il significato della rappresentazione è dato dai simboli e dai personaggi che la popolano. Maria ha un manto azzurro che simboleggia il cielo, San Giuseppe ha in genere un manto dai toni dimessi a rappresentare l’umiltà. Immancabili i pastori che rappresentano i poveri, primi destinatari della buona novella; ma anche simbolo di Gesù “buon pastore” e, quindi, del “gregge” rappresentato dai futuri fedeli raccolti nella Chiesa.
A essi spetta, dunque, il privilegio di poter assistere in presa diretta all’evento più importante della storia. I messaggeri di Dio, gli angeli, vengono solitamente posizionati in alto o in volo per indicare ai presenti la strada per raggiungere la Salvezza. Ai personaggi principali ogni tradizione ne ha aggiunto altri, secondari: il centurione romano, il dormiglione, l’oste, la zingara, il pescatore, Benito, pastorello che dorme beato e che si immagina dia origine al presepe sognando e altri. Ognuno ha un suo significato religioso. Il presepe, poi, è un’opera in movimento, destinata a cambiare a seconda del periodo. La capanna dove Giuseppe e Maria accudiscono il bambinello è un inno alla semplicità, alla povertà, al raccoglimento, al riparo. Il presepe porta con sé e trasmette il valore dell’umiltà. Il presepe non nasce come simbolo di festa, ma è piuttosto una gioia che sboccia col passare dei giorni, un momento d’amore che rinnova ogni anno il nostro rapporto di figli. L’ultimo passaggio è l’arrivo dei Magi, simbolo della manifestazione al mondo dato che rappresentano le tre popolazioni del mondo allora conosciuto, ovvero Europa, Asia e Africa. Il loro ruolo è al contempo solenne e triste. Con L’Epifania, infatti, le feste natalizie terminano e nelle case il presepe viene smontato. In attesa dell’anno successivo, certi che si avrà la possibilità di farlo…
“Il presepe, antica tradizione che porta umiltà, saggezza e speranza per questi nostri figli!” Come dice lo zampognaro al termine dello spettacolo unendo così culture diverse nello sguardo al futuro.
I personaggi del presepe della Salvo D’Acquisto augurano a tutti un sereno Natale.